Bellissima cosa la mia esperienza al festival delle letterature
Io (forse dovrei vergognarmi) di Azar Nafisi non conoscevo neppure l'esistenza. Le pagine del suo libro che sono state lette descrivono la foto di un gruppo di studentesse iraniane che leggono un libro vietato in casa della loro proff, appunto Azar Nafisi, finalmente libere, seppur per pochi istanti, dalla censura, dal burka dal peso infinito dell'essere menti libere in una realtà che libera non è. Una foto di gruppo, di un gruppo di donne islamiche, che attraverso le parole di Azar Nafisi recuperavano improvvisamente individualità, corporeità, fisicità e si aggiravano leggere ed uniche tra le colonne del Foro romano.
Ma non è stata solo la lettura...Azar era lì e ha parlato. E con le sue parole oltre che alle donne di cui parla nel libro, oltre che a se stessa ha restituito un po' di libertà anche a me. Perchè dopo mesi che mi porto addosso il mio essere occidentale se non proprio come una vergogna quanto meno come un vestito troppo stretto, mi ha finalmente liberato.
Nel momento stesso in cui ha detto che la difesa della libertà e della democrazia è una battaglia che non è appannaggio esclusivo dell'occidente ma che è una battaglia dell'umanità io ho ricominciato a sentirmi parte di un insieme che non ha macchie.
Darei qualsiasi cosa per poter avere il testo del discorso che ha fatto. Lo vorrei egoisticamente per poterlo rileggere. Lo vorrei per regalarlo alle persone che amo e che si sentono tristi e sole per come vanno le cose. Lo vorrei per regalarlo alle persone che non amo perchè possano diventare libere di desiderare la libertà senza averne paura.
Per ora non ho il discorso, cercherò cmq di procurarmelo chiedendolo agli organizzatori. Se mai mi dovesse arrivare ovviamente vi avviso è da leggere non solo per quello che ha detto ma per come lo ha detto....intanto mi leggo "Leggere Lolita a Teheran".....ci rivediamo su Recensioni
