Nuovo romanzo di Eco

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akela
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Messaggio da akela »

Rodolfo II ha scritto:Eco ha detto che sarebbe felice anche se il libro lo capissero e lo apprezzassero solo venti persone.
Ecco, ciò aumenta la mia preoccupazione. :silenced:
Però... Ho sfogliato ieri il testo il libreria.
Mentre Pennac mi è sembrato subito pedante e noioso, nelle cinque pagine di Eco che ho letto era presente il piacere di raccontare, l'arte di affascinare il lettore con le parole, quel lavoro che carmilla ha descritto.

Di comprarlo, neanche a parlarne. Costo ancora troppo proibitivo, per me. :?
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Rodolfo II
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Messaggio da Rodolfo II »

akela ha scritto:Di comprarlo, neanche a parlarne. Costo ancora troppo proibitivo, per me.
A chi lo dici... :roll:
Io attendo con ansia che lo vendano al supermercato: con lo sconto del 15% che fanno su tutti i libri e il mio buono-omaggio di 4 euro dovrei risparmiare un bel po' di soldini!

Comunque sono certo che il piacere di raccontare non sia venuto meno neanche questa volta...
Tra l'altro, sempre alla conferenza dell'altra sera, Eco ha detto che lui riesce a scrivere solo di cose che conosce bene e/o ha visto (addirittura, ha fatto iniziare Baudolino a Costantinopoli perchè aveva voglia di visitare la città :lol: :lol: ). Dopotutto, a ben guardare, tutti i suoi romanzi ruotano attorno alle zone in cui è cresciuto: la lunga marcia verso casa è finalmente giunta alla meta! :yes!:
E tu vuoi viaggiarle insieme, vuoi viaggiarle insieme ciecamente perché sai che le hai toccato il corpo, il suo corpo perfetto con la mente. (FdA)) - La cosa che più mi piace fare è niente. (WtP) - Ma conosco le coincidenze del 60 notturno, lo prendo sempre per venire da te (RG) Immagine La mia Wishlist
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Guardiano Cieco
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Messaggio da Guardiano Cieco »

Una Carmilla che crede nelle macchine del tempo ha scritto:
Guardiano referenzialista! ha scritto: hai voglia a leggere un testo in cui si descrive il protagonista vestito da figlio della lupa canta Giovinezza in piedi in classe, e credere di capire cosa si provasse senza essere stato in quella classe!
e allora dove sta il lavoro dello scrittore? A portarti in quella classe, no? Oppure non leggiamo più Tolstoi tanto non ci sono più generali dell'esercito zarista?
Già, già...né, se le cose stessero così, leggeremmo più Dumas perchè non ci sono più i moschettieri, o Cervantes perchè non ci sono più i cavalieri erranti, o Omero perchè ormai le guerre si fanno con le bombe e non con le spade etc... etc... etc... Ma io intendevo dire un'altra cosa, non che ognuno possa capire solo libri scritti dal giorno della sua nascita in poi: che il bravo scrittore debba riuscire a ricreare quell'atmosfera, trasferire se stesso (e il lettore con lui) nell'epoca di cui racconta, immergerci nelle sensazioni e nei sistemi d'idee, nelle speranze, nelle paure e nelle ossessioni di un periodo storico, e che, in virtù della sua bravura, ci riesca pure: tutto questo è naturale, e lo davo per scontato.

Ma, per bravo che sia lo scrittore, mancherà sempre qualcosa: mancherà la componente personale, di ricordo del vissuto in prima persona, che farà sì che al lettore succeda un po' come a quei personaggi dei film che vengono catapultati, così come sono adesso, in un'epoca in cui erano ancora troppo...come dire...inesistenti per viverla davvero, e come tali si aggirano in un mondo che non gli appartiene non considerati da chi lo popola: lo vedono, lo capiscono, ne sentono la maggior parte delle linee di fondo: ma non gli appartiene. E' per questo che secondo me Eco (non Gioanola, grazie Rodolfo) ha perfettamente ragione a dire che quel libro lo ha scritto per una ventina di persone: i suoi compagni di scuola, i suoi coetanei, quelli, insomma, che possono riconoscere nelle sue pagine se stessi com'erano qualche (o più di qualche...) anno fa, il loro mondo (come loro l'hanno vissuto) di allora; gli altri, potranno solo leggerlo, e, grazie appunto al lavoro dello scrittore, dire: "Che bello, sembra di essere davvero là".

Tutto questo, naturalmente, IMHO.
:wink:
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Rodolfo II
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Messaggio da Rodolfo II »

Bella e pacata la risposta di Guardiano Cieco ( :wink: ). In effetti, il pubblico che aveva in mente Eco quando ha scritto la "Meravigliosa Fiamma della Regina Loana" era sicuramente quello dei suoi "venti lettori", per di più suoi compagni di scuola.

Però sono anche sicuro che il pubblico si allargherà, e di molto, e che tutto sommato ciò che veramente andrà perso del significato e delle intenzioni originarie dello scrittore non sarà poi molto. Oltre che per le sue qualità di scrittore, anche per la conoscenza, sebbene indiretta, che tutti noi abbiamo di quel periodo, che un po' fa parte della nostra tradizione e del nostro bagaglio culturale.
O forse no. Mi sa che ci toccherà leggerlo! :whistle:
Guardiano Cieco ha scritto:Eco (non Gioanola, grazie Rodolfo)
Figurati! Fin dalla tua prima precisazione avevo capito che questo era un punto importante del dibattito, quindi meglio fare chiarezza! :whistle:
Ultima modifica di Rodolfo II il gio giu 24, 2004 2:03 am, modificato 3 volte in totale.
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Carmilla
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Messaggio da Carmilla »

caro Guardiano, naturalmente si scherzava!
ma visto che mi piace proprio questa discussione la porto avanti perché trovo stimolante la tua HO! :P

Io ho una concezione della letteratura (e specifico letteratura nel senso di fiction, racconto di finzione) per cui un'opera non deve mai parlare di un contesto storico. Quello mi sembra il campo della sociologia o dell'antropologia, al limite. In altre parole il campo della saggistica delle scienze sociali. Scrivere un romanzo in cui "la società" (e con essa i suoi prodotti) di un determinato momento storico non è solo un'ambientazione ma diventa il fine del discorso mi sembra un'autocondanna. Quando saranno morti tutti quelli a cui quell'epoca interessa per motivi affettivi, il libro nn lo leggerà più nessuno. Credo che sia la differenza tra «classici» e opere «datate». Certo non tutti vogliono scirvere dei classici, e alcuni classici parlano anche dell'epoca storica in cui si svolgono. Ma centrali dovrebbero restare le storie dei personaggi e i loro rapporti.

ma, ripeto, questo è quello che IO cerco nella letteratura.
Ciò non toglie una serie di eccezioni come, ad esempio, la scelta di un saggio romanzato (che mi sembra la scelta di Eco).
Presentare il prorpio testo come scritto per 20 persone può essere un buon artificio promozionale (che, come i suoi precedenti, puzza davvero di falsa modestia!!!), averlo scritto davvero per i propri compagni di classe mi sembra scegliere di parlarsi addosso.
Cmq Eco è sempre una godibilissima penna e la sua nuova foto promozionale decisamente simpatica!

un bacio a tutti e uno in più a Guardiano Cieco! :heartkiss:
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Marcello Basie
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Messaggio da Marcello Basie »

Non sono molto d'accordo con la definizione di "classico" come di romanzo che esula dalla propria epoca. Mi vengono immediatamente in mente due grandi romanzi, "L'educazione sentimentale" di Flaubert e "I demoni" di Dostoevski, che parlano diffusamente della situazione politica e sociale di quell'epoca e di quei luoghi. Per come piace a me la letteratura, nei romanzi deve vedersi anche la societa' del tempo, le interazioni dei personaggi con gli eventi della loro epoca.
La differenza sta, nella mia umile opinione :roll: , nella quantita' di sottintesi che l'autore lascia nella sua opera. Piu' sottintesi lascia, piu' l'opera potra' essere compresa da qualcuno che ha la stessa formazione dell'autore, e' vissuto nella stessa epoca e nello stesso luogo. Quando invece l'autore si sforza di spiegare anche i dettagli a chi non conosce ne' l'epoca ne' il luogo, allora sicuramente l'opera potra' essere compresa da piu' persone.
Faccio l'esempio di "Moby Dick": un libro maestoso, sicuramente un "classico" (grazie tantissime a carmilla :notworthy: ;) , da cui proviene la copia che ho letto). Ma l'argomento e la trama sono intensamente legati alla caccia alla balena e alla psicologia dei cacciatori di balena. Melville pero' si prodiga, anche andando oltre al didascalico, nel far diventare il lettore un esperto di balene, di caccia alle balene e quasi un abitante del villaggio di Nantucket, dove tutto ruota intorno alla caccia alla balena.
Tornando a Eco, viste le sue dichiarazioni, temo che abbia scelto di scrivere qualcosa di destinato a chi ha condiviso con lui tante letture e tante esperienze... ma vedremo leggendo! A proposito, ma c'e' qualcuno che lo ha iniziato a leggere??? :D

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Marcello
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Rodolfo II
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Messaggio da Rodolfo II »

Marcello Basie ha scritto:A proposito, ma c'e' qualcuno che lo ha iniziato a leggere???
In effetti, questa discussione somiglia sempre più a certi programmi sportivi che discutono e polemizzano su squadre e partite prima ancora che si conosca il risultato o almeno sia iniziata la gara... :lol: :lol:

Per quanto riguarda la tua definizione di classico, potresti anche avere ragione: però, pensando alla definizione che Calvino dava di esso (niente di originale, per carità) come di "un libro che non ha mai finito di dire quel che ha da dire", forse sono proprio i sottintesi a essere fondamentali. Ognuno potrà interpretarli a suo modo, regalando alla pagina scritta nuovi significati che la rendono immortale... :think:

Per evitare di finire off-topic, faccio un esempio (magari poco calzante) con lo stesso Eco: sappiamo tutti che "Il Nome della Rosa" può essere letto a molti livelli: proprio questa ambiguità, questa "interpretabilità" lo rende affascinante, nonostante gran parte del successo (meritatissimo) gli derivi senz'altro dalla meticolosa descrizione dell'ambiente del 1300... :think:

Dico poco calzante perchè la differenza è lampante. Ne "Il Nome della Rosa" lo stesso Eco ha dovuto calarsi in un epoca non sua, anche se conosciuta a menadito: è semplicemente andato in avanscoperta e poi ci ha fatto cenno di entrare. Nel caso de "La misteriosa fiamma della Regina Loana", viceversa, è come se ci invitasse ad entrare nel giardino in cui giocava da piccolo, nella soffitta dove andava a leggere libri e fumetti...

P.S. Oggi è San Giovanni... chissà che stanotte i templari non abbiano aggiunto un nuovo tassello al loro piano per la conquista del mondo. :think:
Forse i bookcorsari romani avrebbero dovuto tenere d'occhio la loro sede, la notte scorsa... o magari dovevamo fare tutti un salto al Conservatoire di Parigi... :wink: :whistle: :lol:
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vaniglia
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Messaggio da vaniglia »

scusate se mi inserisco nella conversazione...

io lo sto leggendo (la misteriosa fiamma della regina Loana), ho da poco superato le 250 pagine,... mi incuriosiva moltissimo, ma sta superando le mie aspettative. è un romanzo sui ricordi, rivolto, come lui stesso ha detto più ai suoi coetanei, visto che fa rivivere sulla carta un periodo da un pò passato, ma una storia della nostra cultura che anche a noi più giovani fa bene leggere!

ve lo consiglio

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Babette
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Messaggio da Babette »

Mi inserisco nella discussione con finalità pratiche :mrgreen:

Visto che in questo 3d si è parlato di Eco in attesa del libro in uscita l'ho inserito nell'elenco Recensioni- autori
Per facilitarmi il compito di archivista....il primo/a che ha la recensione specifica del libro .....potrebbe postare un nuovo 3d specifico in modo da inserirlo in recensioni-Libri? Oppure se volete lo posso inaugurare io...magari proprio a partire dal post di Vaniglia e con un riferimento anche a questo 3d

E infine vengo ad Eco...ho amato appassionatamente Il nome della Rosa ma lì mi sono fermata. Ho fatto un paio di tentativi con il Pendolo ma proprio non ce l'ho fatta :( L'ho trovato...come dire .....volutamente concettoso e mi ha stizzita :whistle:
Un libro dovrebbe essere una sfera di luce nelle mani di chiunque (Ezra Pound)
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Rodolfo II
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Messaggio da Rodolfo II »

In attesa che fiocchino le recensioni bookcorsare, ecco il parere dell'illustre critico de "Il Giornale" :P (riportato su una rubrica de "La Stampa" di lunedì):

"Il finale del romanzo è un ricalco dell'Apocalisse in cui però appaiono i personaggi dei fumetti, a riprova della sterilità inventiva di Eco che non sa lavorare di fantasia, ma riesce a fare soltanto parodie goliardiche da festa della matricola, che ormai divertono solo lui.
Un altro romanzo, dunque, che come i precedenti di Eco saranno molto acquistati e pochissimo letti. Quattrocentocinquantasei pagine dalle quali non si impara nulla: perchè di grattarci lo scroto, quando prude, siamo capaci tutti, da ben prima che Umberto Eco ce lo venisse a raccontare per filo e per segno".

Voi che dite... :think: gli è piaciuto? :eh?:

:roll: :lol: :lol:
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Messaggio da liberliber »

nome nome! :D
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Messaggio da Guardiano Cieco »

La solita sottigliezza critica, convalidata da fior fiore di argomenti in grado di corroborare intuizioni già di per sè profonde e geniali, di quegli eminenti critici letterari del Giornale... Del resto, si sa, come romanzo illustrato il Giornale preferirà senza dubbio quell'aureo libretto che il buon S. B. ha avuto la compiacenza di spedire a casa a milioni di italiani (tra i quali, chissà perchè, il mio nome non figurava) come arricchimento culturale gratuito; al fianco di una siffatta opera, devo effettivamente convenire che ogni altro creazione di ingegni purtroppo solo umani non può che sfigurare.
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Messaggio da liberliber »

a me i critici letterari del Giornale piacciono... :( (o quantomeno di solito azzeccano coi miei gusti). dài, non facciamo di tutta l'erba un fascio! :D
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Messaggio da Carmilla »

io non la butterei sul piano ideologico (mi piace pensare che un critico letterario sappia prescindere... lo so non è vero... ma mi piace pensarlo) però anche a me scoccia quando certi critici sparano a zero senza spiegare DAVVERO cosa non gli è piaciuto e perché.
(il pezzo sullo scroto mi fa pensare che ci sia qualche faida personale! E' cattivissimo! Eco sarà l'ex amante di sua moglie, come minimo!!!
:D )
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Messaggio da Rodolfo II »

Mi piacerebbe pensarla come una certa vampira dall'anima candida :wink: , ma in effetti tanta ferocia è sospetta!
Comunque, l'autore della recensione (parziale) è un tal Cesare Cavalleri.
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Messaggio da daffy76 »

Intervengo sulla discussione dei critici aggiungendo dei particolari.
La critica dovrebbe saper vedere un opera letteraria sia come costruzione tecnica sia come espessione della somma del pensiero del suo tempo.
Non e' mai cosi' facile come dirlo, quindi si permette liberta' di espressione che non sempre sono genuine ma riescono molto bene a mascherare inettitudini e mancanze di idee.
Chi fa critica esprime una sua posizione personale e sottolineo personale.
Appunto avvolte piacevole e avvolte no! :)
Essa possiede un'intrinseca impredicibilita' che deriva dell'unicita' dell'individuo che compone il commento.
E' chiaro che rimane una disciplina il cui oggetto e' la formulazione di un giudizio di valore sui prodotti letterari. :)
Non c'e' niente al mondo che desideri la bellezza e sappia diventare bello piu' dell'anima...
Percio' pochissimi resistono al fascino di un'anima che si dedica alla bellezza.(Maeterlinck)
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Messaggio da Rodolfo II »

Ecco, lo sapevo... non dovevo comprarlo!

Adesso "La Misteriosa Fiamma" è lì che mi guarda dallo scaffale e mi dice "Leggimi! Leggimi! Te lo ordino!" e io non riuscirò mai a finire il libro che ho iniziato... :(

Quasi quasi faccio come Ulisse con le sirene... :whistle:
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silviazza
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Messaggio da silviazza »

Me l'hanno regalato ma, visto il paccone di ring (e non) che mi attende, mi sa che sentirete la mia opinione tra mooolto tempo ;)
** Il vero scrittore non mette mai tutto nel suo libro; il meglio del suo lavoro si compie nell'anima dei lettori. (Rondelet) **
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Messaggio da vaniglia »

lo finirò nei prossimi giorni, per ora silenzio stampa :whistle:

:D
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Frine
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Messaggio da Frine »

idem come vaniglia
però per ora mi piace.. fresco, leggero, ma al contempo tutte quelle citazioni, un po' come una sfida tra autore e lettore :)
si fa proprio leggere :yes!:
Se incontri un angelo, non avrai pace ma febbre. (Stefano Benni)

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