Az, in effetti neanche a me piace che il commento su iobloggo sia visibile solo dopo un secondo click!
La persona che amministra il blog, per fortuna li può vedere tutti raccolti insieme in "Amministrazione", ma per gli altri ? In effetti se esistesse un blog con il meccanismo "last posts" di questo forum riferito anche ai commenti secondo me sarebbe un miglioramento. Non so se è la cosa giusta, ma in iobloggo c'è un forum dedicato a queste richieste, e in genere vengono accolte, come qui faceva il mitico JJflash e come tuttora fa MatteoAnceschi

(se non ho capito male).
In altre parole più che di principi si può parlare di "suggerimenti pratici" e il blog come forma si può adattare alle esigenze che indichi...
Az ha scritto:il diario lo deve leggere uno terapeuta specializzato e non il primo che passa
No. Anzi lo stesso chiamare "terapeuta" il terapeuta, lo stesso definire "malattia" l'evolversi dei meccanismi interiori (per quanto dolorosi o fastidiosi) è malato. L'uomo che soffre NON E' AFFATTO MALATO. La tensione che proviamo quando qualcosa in noi non quadra non è un difetto. E' nella natura di un sistema complesso comela mente. Queste non sono opinioni personali, spero te ne sia accorto. Cito letteratura che condivido, ma non è "frutto della mia fantasia". La legge Basaglia è una legge dello stato, non una fantasia privata del mio blog. La malattia mentale non esiste, e anche la "terapia professionale" è un problema gravissimo. Dualismo sano/malano. Fiumi di libri sull'argomento. E questo è un forum di libri. Si cercava di parlare di Lacan, coinvolgendo Tano sull'altro thread, parlando di Libri su un forum di Libri. Ma le tue considerazioni personali (perchè non hai dato nessun riferimento a nessun lettore per potere continuare la ricerca) hanno in pratica troncato quella conversazione, nel suo thread e nel suo forum. E non sei un moderatore. Lo trovo strano. Ma non "malato". E spero che vorrai aiutarmi a capire cosa fa nascere le sensazioni che per te sono così forti da parlarne da tre giorni senza posa. Confido che l'origine di queste riflessioni ti parli di te. Della tua storia. E non escludo che tu un giorno mi consideri abbastanza degno di fiducia da cominciare a seguire la tua storia, che per me è oscura e carica di implicazioni che mi toccano.
L'amicizia è profondamente terapeutica. In genere una comunicazione significativa è terapeutica. Ma non è possibile comunicazione significativa senza fiducia.
Le tue affermazioni su "certa gente" che diffonderebbe "rumore", che "nasconderebbe la mano dopo aver lanciato il sasso", che sarebbe responsabile di "protagonismo" per il fatto di "rendere pubblici i propri pensieri" mi desta immagini di profondo scompenso interiori. Se chi ti legge dovesse annuire e dire "è proprio vero, gira certa gente di m###a" sarebbe già caduto in uno scambio di opinioni "insano" secondo Berne. E ne soffrirebbe inutilmente.
Per Berne negare la fiducia minima a se stessi e/o agli altri è una scelta che risale all'infanzia e porta a vivere un "copione perdente". Una storia in cui i bisogni e desideri con una mano li afferriamo e con l'altra li strappiamo in pezzi. Ti auguro con sincero affetto di non strappare in pezzi i tuoi desideri con la sinistra mentre la destra è protesa per afferrarli. Nessuno ti considererebbe un esibizionista se tu avessi un blog privato in forma di diario. Salvo qualche persona che soffre e non sapendo come reagire per risolvere i suoi problemi si avventa a mandare messaggi fastidiosi. Me per primo. Ma è occasionale, accidentale e non è dettato da cattiveria gratuita. Gli esseri umani hanno un interesse naturale nel proprio prossimo. I primati trascorrono la gran parte della giornata nel
pruning: si spulciano a vicenda e si occupano gli uni della salute degli altri. Perfino per Darwin il più forte sopravvive non perchè schiacci gli altri, ma perchè appartiene ad una specie che pratica forme evolute di solidarietà. Checchè la critica posteriore ne abbia stravolto le idee per appoggiare Hobbes e le correnti Aristoteliche "mainstream".
A me produce una sofferenza indicibile stare qui con la febbre a 38 che cerco le parole dei miei amici del forum e trovare i tuoi post così critici e pieni di sfiducia nel prossimo. Essi fanno leva, mi rendo conto, nella mia sfiducia in me stesso.
Mia nonna veniva "spenta" con l'elettroshock prima della legge Basaglia, e a 30 anni compiuto io fatico ancora a convincermi che nessuno è tanto "marcio" da venire spento con scosse elettriche. Mi capita di rimanere assorto, insonne, di non assimilare il cibo, di meditare cose turpi e di odiarmi, di sperare di non risvegliarmi il giorno dopo. Perchè non mi fido di me stesso. Sentendoti parlare con tanta veemenza contro l'esibizionismo di cui sarebbe pieno il mondo sono perfino tentato di chiedere aiuto psichiatrico per fermare le mie emozioni. Ma è una mia scelta. Ed è solo quando i miei amici mi ricordano che non è "obbligata" che torno a vivere. La fiducia reciproca che ved(evo) sul forum era pane e aria per me. Avrei preferito che la rispettassi un po' di più. Sarà la febbre, ma i tuoi posts (da quando hai preso il seguito dell'intervento di akela, nel quale lui stesso pare aver perso interesse) mi fanno soffrire.
"Niente succede per caso"
Isabel Allende "La Casa degli Spiriti"
Neanche il nostro incontro su questo forum, Az.

Fidati.