Chimica & tossicità [was: Tracce di materia grigia...]

Se volete parlare seriamente di qualcosa che non è presente in nessuna delle altre aree e/o volete dare un annuncio generale a tutti per una cosa importante, questa è l'area appropriata.

Moderatori: liberliber, -gioRgio-, vanya

Si è accorto di quello che ha detto, il Sottosegretario all'Ambiente ?

Sì, ma non ha capito le parole precise
3
33%
Ha capito le parole, ma non le implicazioni
1
11%
Per fortuna ha specificato che non è una cosa scientifica...
5
56%
 
Voti totali: 9

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Marcello Basie
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Messaggio da Marcello Basie »

lizzyblack, io non mi fido proprio. Ovvero mi fido solo di ciò che sperimento personalmente. Detto questo, quando ho citato quel documento, ne ho consultati un certo numero, proveniente da fonti diverse e aventi interessi economici diversi e diversificati.
E' giusto cercare di raccogliere quante piu' informazioni possibili e non fermarsi alla cosiddetta "scienza ufficiale", ma usare ragionamenti politici per determinare la credibilita' scientifica di qualcosa, mi lascia mooolto perplesso. Un caso emblematico di quando questo succede fu il caso Di Bella, di qualche anno fa....

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Marcello
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last-unicorn
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Messaggio da last-unicorn »

In questo caso, però, la tesi che si voleva dimostrare non aveva carattere statistico, ma a soglia.
Vabbè, ma la semplice presenza/assenza non dice niente se non correlata ad altre cose. Per me questo esame serve soltanto per dire ai ministri: "Guardate signori ministri, siete coinvolti personalmente. Non vi sembra ora di fare qualcosa?" E gli do un valore da questo pdv, non da quello scientifico.
Il punto è che le tue argomentazioni furono le stesse utilizzate dai rappresentanti (legali) dell'azienda quando qualcuno andava a far vedere i referti medici di alcune decine di persone che presentavano il morbo di Minamata.
Non conosco i risultati che ci sono stati, ma suppongo che ci siano stati dei dati più validi. Primo, c'è una fonte ben indicata con inquinanti rilevabili nelle acque dove finiscono gli scarichi, secondo il campione di persone è molto più indicativo. E' vero che sono una decina di persone, ma suppongo che abitino tutte lì vicino e che l'incidenza di quella malattia in quella zona sia significativamente più elevata della media nazionale. Le argomentazioni possono anche essere le stesse, ma i punti di partenza sono diversi. :wink:
Beh, anche le riviste scientifiche sono sovvenzionate... o sbaglio?
Se per questo anche il WWF si è messo d'accordo con vari governi, per me vendendo i suoi principi.
Le riviste possono anche essere sovvenzionate, ma in articoli scientifici tutto deve essere documentato. :wink:
Fai lo stesso errore che facevano i medici alla fine dell'800, quando consideravano l'uomo come un meccanismo composto da parti isolate. È scientificamente provato che il sistema immunitario diventa più o meno debole a seconda dello stato di stress dell'organismo, preso nel suo insieme. Il meccanismo di eliminazione/neutralizzazione delle sostanze tossiche, messo in moto dal fegato e da altri organi correlati, usa le stesse parti che sono presenti nell'organismo e presiedono alla difesa immunitaria. I fattori dietetici, per esempio, incidono sulla reazione immunitaria umana. Alcuni studi sostengono (e dimostrano scientificamente) che l'apporto di energia incide in modo significativo sull'attività immunitaria così come un eccessivo apporto di energia può compromettere la capacità del sistema immunitario di combattere le infezioni. Quindi non mi stupirei affatto che sostanze chimiche tossiche possano influire sulla efficienza immunitaria, impedendo una valida risposta all'insorgenza di infezioni.
Non ti sembra di generalizzare un po' troppo? Ovviamente devi assumere i vari fattori che fanno funzionare il tuo organismo e l'apporto energetico deve essere adeguato. E ovviamente "lo stress" incide sul sistema immunitario, sono una serie di reazioni ben precise che portano alla liberazione di corticosteroidi che hanno azione immunosoppressiva.
Ma detta così sembra che la semplice digestione abbia un effetto significativo sulle difese immunitarie.
Piuttosto, se voglio considerare un loro effetto sul sistema immunitario, direi che gli inquinanti ambientale svolgono un ruolo importante nell'insorgenza delle allergie, anche se le molecole di per se sono troppo piccole per avere un effetto immunogeno, sono degli apteni che legandosi a proteine endogene le rendono immunogene.
Sì. Noi possiamo liberarci di qualcosa nel momento in cui decidiamo veramente di farlo. Se ci saranno persone che pensano che una cosa non sarà possibile, alla fine non lo sarà sul serio.
Per me (e la scettica e cinica che è in me :P) è un'illusione. Magari possiamo ridurre la presenza delle sostanze già nell'ambiente, ma eliminarle del tutto secondo me non è possibile. basta vedere l'esempio del ddt. Quello che invece possiamo fare è essere più prudenti in futuro, prima di immettere nuove sostanze esserci ben chiari che effetti hanno, cercare tutte le vie possibile per ridurne l'uso (per esempio, molti insetti nocivi si possono combattere con altri insetti) ecc. E non sarebbe male se gli agricoltori capissero che aumentando le dosi non si aumenta automaticamente anche l'effetto.

Comunque per me la frase più importante di quell'articolo è: I ministri sono tutti contaminati con agenti chimici industriali i cui effetti sulla salute umana sono ampiamente sconosciuti; alcune delle sostanze trovate sono riconosciute come pericolose.
Ecco, bisognerebbe stare molto più attenti su cosa si immette nell'ambiente perché se scopriamo un effetto che già è in circolo, poi diventa un problema. La prevenzione è tutto. :wink:
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last-unicorn
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Messaggio da last-unicorn »

per quale motivo può contenere tracce di latte? In quale punto del processo industriale vi può essere una contaminazione di questo tipo?
Suppongo per la stessa ragione per cui ci possono essere tracce di nocciole anche quando non dovrebbero esserci. Nell'industria per preparare vari prodotti alimentari spesso vengono usati gli stessi macchinari. Pur essendo lavati tra un utilizzo e l'altro possono rimanere delle tracce che devono essere indicate sulla confezione perché ci sono persone allergiche. :wink:
... sono solo io, o c'è qualcun altro che non si fida poi così tanto dei controlli delle autorità italiane?
Beh, per me c'è ragione di fidarsi delle autorità italiane. Abbiamo delle leggi in materia che sono tra le più severe, se guardi le indicazioni sulle confezioni in varie lingue vedi che in italiano sono spesso più dettagliate che in altre lingue. Poi abbiamo anche un numero di ispettori alimentari che rapportato alla popolazione è tra i più alti in Europa. :wink:
Ultima modifica di last-unicorn il mar ott 26, 2004 1:54 pm, modificato 1 volta in totale.
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azimuth
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Messaggio da azimuth »

lizzyblack ha scritto:Effetti cronici.. mi sa proprio che non sai di quello che stai parlando...
Non parlavo solo di quello, parlavo in generale di tutto quello che viene (oppure no) riportato sull'etichetta. Comunque, il metabisolfito di sodio fa parte di una grande famiglia di conservanti antiossidanti di origine sintetica, cioè senza riscontro in prodotti alimentari esistenti in natura. Quindi la dissociazione non è, di per sé, garanzia di innocuità, dato che, ad esempio, questa sostanza può causare crisi asmatiche su soggetti predisposti. Non mi sorprenderei che un tessuto polmonare sottoposto periodicamente a tale esposizione possa ingenerare delle degenerazioni tissutali. Ovviamente, questa mia ultima affermazione non ha rilevanza scientifica (nel senso che non credo sia stato mai fatto alcun esperimento in proposito)!
lizzyblack ha scritto:io parlo di chimica
Io invece parlo di effetti della chimica sulla vita.
lizzyblack ha scritto:Se vuoi davvero credere che sia tutto negativo, e che tutto sia un complotto per farci fuori, buon viaggio.
Per carità! Semplicemente ti faccio presente che il comportamento delle organizzazioni potrebbe non trovare giustificazioni etiche, ma economiche. Da qui l'importanza di avere qualcosa di diverso da...
lizzyblack ha scritto:un altro credo
... ovvero da qualcosa di basato su prove empiriche ovvero sperimentali, che poi sono alla base della Scienza.
lizzyblack ha scritto:mi affiderò alle mie conoscenze...
Magari dai uno sguardo qui, per vedere le conseguenze del tuo pensiero. Ti riporto un breve commento di Einstein:

L'uomo e la sua sicurezza devono costituire la prima preoccupazione di ogni avventura tecnologica.
Non lo dimenticate mai quando siete immersi nei vostri calcoli e nelle vostre equazioni.
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Messaggio da -gioRgio- »

Sempre riservandomi di intervenire piu' tardi, quoto Marcello completamente.
Ieri sera pensavo proprio a questa discussione mentre ascoltavo il giornale radio per via dell'esempio sui cellulari che ho fatto qualche messaggio piu' su. La notizia era che "Scienziati italiani dimostrano che il cellulare non fa male", corredata di intervista al prof. Bernardi (riportata anche dal Corriere della Sera di oggi). Ora, un orecchio attento ascolta che
«si è visto che gli aumenti di temperatura indotti all’interno della testa e nel cervello, nel caso di esposizione prolungata, 20 minuti, sono assolutamente trascurabili, poiché inferiori a un decimo di grado centigrado».
Adesso, e' vero che gli unici effetti accertati dei campi RF alle frequenze in uso per la telefonia cellulare sono dovuti al riscaldamento e che la penetrazione nei tessuti e' bassa, ma altri effetti non termici non sono da escludere a priori (tanto che molti studi sono in corso in tutto il mondo). La prudenza dovrebbe essere d'obbligo, e invece....
Non e' un caso che questa notizia sia comparsa in questi giorni sui maggiori organi d'informazione ( :?: ). L'articolo del Corriere, infatti, conclude esplicitamente contrapponendo gli italici risultati allo studio del Karolinska Institut cui facevo riferimento in altro messaggio.
Non vorremo mica rischiare di far calare le vendite dei cellulari, no? :no!:
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Messaggio da azimuth »

Marcello Basie ha scritto:ma usare ragionamenti politici per determinare la credibilita' scientifica di qualcosa, mi lascia mooolto perplesso.
Scusa, di quali ragionamenti politici parli? Le fonti che ho citato son tutto tranne che politiche.
Marcello Basie ha scritto:Un caso emblematico di quando questo succede fu il caso Di Bella, di qualche anno fa....
Appunto. Si passa da un eccesso all'altro: dalla mancanza assoluta di fiducia nei metodi scientifici esistenti ad una fiducia cieca.

Possibile che non esista una via di mezzo?:think:
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Messaggio da azimuth »

last-unicorn ha scritto:Vabbè, ma la semplice presenza/assenza non dice niente se non correlata ad altre cose. Per me questo esame serve soltanto per dire ai ministri: "Guardate signori ministri, siete coinvolti personalmente. Non vi sembra ora di fare qualcosa?" E gli do un valore da questo pdv, non da quello scientifico.
Il punto è che ritengo che una Scienza che inizi a trascendere dai dati empirici per confermare unicamente ciò che è certificato dalla Scienza sia una deviazione grave del vero vantaggio della conoscenza: la Scienza dovrebbe essere accessibile e verificabile sempre, altrimenti perderebbe il suo valore di libertà e libera coscienza per diventare un altro credo. ;-)

last-unicorn ha scritto:Le argomentazioni possono anche essere le stesse, ma i punti di partenza sono diversi.
In realtà, quando parlavo di argomentazioni, intendevo proprio che usarono le medesime argomentazioni, corroborate dall'imprimatur della Scienza (dell'epoca). Ovviamente, poi il vento cambiò....
last-unicorn ha scritto:Le riviste possono anche essere sovvenzionate, ma in articoli scientifici tutto deve essere documentato.
Non escono tutti gli articoli scientifici, e non tutti hanno la stessa visibilità. Inoltre (alidilà degli aspetti squisitamente economici) ci sono anche le preferenze di chi decide come investire il tempo/denaro per la ricerca... ci sono tanti fattori, e non mi sento così sicuro di poter condividere ciò che affermi.
last-unicorn ha scritto:E ovviamente "lo stress" incide sul sistema immunitario, sono una serie di reazioni ben precise che portano alla liberazione [...]
Non credi che ritenere di aver compreso il funzionamento di tutto l'organismo a partire dal fatto di aver compreso una o due vie chimiche sia un po' eccessivo?
last-unicorn ha scritto:Per me (e la scettica e cinica che è in me ) è un'illusione.
Ritengo che il pessimismo sia un lusso che non possiamo permetterci. ;-)
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Messaggio da Marcello Basie »

azimuth ha scritto:Scusa, di quali ragionamenti politici parli? Le fonti che ho citato son tutto tranne che politiche.
Nemmeno io ho parlato di fonti politiche, ci mancherebbe.
Se leggi attentamente il mio messaggio, dico che, avendo a disposizione diverse e contrastanti fonti scientifiche, ricerche, studi etc., sono perplesso quando le si mette in ordine di credibilita' in base a ragionamenti politici o economici e non in base a criteri scientifici.

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Marcello
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Messaggio da azimuth »

Marcello Basie ha scritto: Se leggi attentamente il mio messaggio, dico che, avendo a disposizione diverse e contrastanti fonti scientifiche, ricerche, studi etc., sono perplesso quando le si mette in ordine di credibilita' in base a ragionamenti politici o economici e non in base a criteri scientifici.
Per sua natura, una verifica con criteri scientifici è attuabile unicamente attraverso la ripetizione dell'esperimento (o degli esperimenti). Tale verifica ha a volte un costo tale che rappresenta, di fatto, una barriera economica per qualunque scienziato volesse verificare tali dati. A questo punto, di fronte a documentazioni contraddittorie (cosa che, almeno nell'ambito scientifico non dovrebbe succedere), l'unica arma a disposizione del critico (a parte quello di rifiutare tutto tout-court) è quello di considerare vantaggi e svantaggi palesi e nascosti. Questo al fine di valutare se non vi possano essere interessi di parte nel pubblicare qualcosa di contrario alla verità sperimentale.

Tutto ciò, ovviamente, trascende i criteri scientifici.

Ovviamente concordo assolutamente con chi sostiene che, in presenza di contraddizioni (o di certezze meno che matematiche) dovrebbe vigere il principio della precauzione.
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Messaggio da silviazza »

Siete mostruosi, ma quanto avete scritto? :eyes:

Siccome se mi buttassi in mezzo ripeterei cose gia' dette, metto solo una nota (non mi pare che qualcuno l'abbia gia' detto)
la dicitura aromi cosa indica? Quale sostanza è stata aggiunta? Che tipo di aromi, sintetici o di origine naturale?
aromi= sostanze sintetiche (anche identiche a quelle naturali ma prodotte artificialmente)
aromi naturali= sostanze di origine naturale

PS: magari vado fuori dal seminato, ma molte persone aborriscono gli interventi della chimica sull'essere umano (farmaci compresi) e si affidano a prodotti naturali convinti che facciano bene, ignorando ad esempio interazioni pericolose (ed esempio il semplice succo di pompelmo aumentava l'effetto di non ricordo che farmaco :shock: ) e questa e' una cosa che mi mette i brividi
** Il vero scrittore non mette mai tutto nel suo libro; il meglio del suo lavoro si compie nell'anima dei lettori. (Rondelet) **
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Messaggio da lizzyblack »

Azimuth ha scritto:per vedere le conseguenze del tuo pensiero
Adesso stai esagerando. Finchè si discute, ok, ognuno può avere il proprio punto di vista. Ma mi sembra che nello specifico tu abbia esagerato.
Quelle sarebbero le conseguenze del mio pensiero? Ma come ti permetti? Come ti permetti di paragonare una mia affermazione (peraltro ironica, non si fosse capito dalla faccina che ci ho messo dopo), ad un simile disastro? A chi credi di impartire le tue dotte lezioni di vita?
Trovo inutiel ribattere ulteriormente alla tua affermazione, di una pochezza eclatante, pari solo alla tua protervia.
Liz

"If a cat could talk, he wouldn't..."
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Messaggio da azimuth »

lizzyblack ha scritto:Come ti permetti di paragonare una mia affermazione (peraltro ironica, non si fosse capito dalla faccina che ci ho messo dopo), ad un simile disastro?
Non intendevo, in alcun post che ho scritto in questo thread, offendere nessuno, né addebitare a nessuno alcunché. NO FLAMES INTENDED!:mrgreen:

Ritengo che sia ancora possibile discutere e confrontarci sui rispettivi modelli e sulle conseguenze del nostro pensiero, portando avanti in maniera documentata le proprie affermazioni, senza per questo sentirci attaccati personalmente. Dovremmo essere sempre liberi di poter verificare tutte le nostre convinzioni, alla luce del buon senso e dei documenti che abbiamo a disposizione, ed evitare di dare per scontato (o, peggio, per fede) che alcune affermazioni siano vere. Ovviamente non penso che sia obbligatorio che tutti abbiano questo atteggiamento, e di certo non mi offendo quando qualcuno mi dice
proprio che non sai di quello che stai parlando[...] chi non sa fare sa giudicare[...]provare a leggerela, beh, si può sempre tentare[...] La chimica è una bella frittata, e chi non la conosce la rigira suo piacimento.. [...] se le vuoi leggere [le sostanze incognite] sono lì
... perché ovviamente le ho sempre considerate riferite al mio modello di pensiero. Anche quando mi dai del paranoico, mancando (per inciso) di documentare le tue affermazioni, ritengo che tu ti riferisca sempre e comunque al mio modo di pensare, e non certo alla mia persona.

Ho sbagliato, per caso? :think:
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Messaggio da lizzyblack »

Quoto quanto detto precedentemente e mi tolgo da questo thread x evitare agli altri partecipanti inutili OT.
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Messaggio da -gioRgio- »

Riprendo da dove avevo lasciato, cioe' quasi due pagine di thread. Le risposte e le argomentazioni saranno necessariamente un po' frammentate. Me ne scuso fin d'ora.
Azimuth ha scritto: Quando parlo di alterazione dei meccanismi biologici e fisiologici mi riferisco a tutte quelle alterazioni che non sono previste (se vogliamo dir così) dalle meccaniche preesistenti.
Gli organismi biologici "evoluti" non funzionano cosi', come ha accennato gia' Lizzyblack Il sistema immunitario, ad esempio, e' fatto proprio per fronteggiare "alterazioni impreviste" - probabilmente uno dei successi piu' grandi dell'evoluzione, per chi ci crede.
Azimuth ha scritto: Per dire che possiamo effettivamente stabilire una sorta di discriminazione a priori fra le sostanze (di sintesi e/o naturali), discriminazione che può essere utile per comprendere se una sostanza è, in partenza, potenzialmente dannosa oppure no.
e altrove ha scritto: Comunque, il metabisolfito di sodio fa parte di una grande famiglia di conservanti antiossidanti di origine sintetica, cioè senza riscontro in prodotti alimentari esistenti in natura.
No, questo e' sbagliato - nel senso che naturalmente e' possibile farlo, ma e' una discriminazione del tutto inutile perche' non e' vero che puo' essere utile ai fini di cui parli. In campo farmacologico esistono gli studi struttura-attivita' a tal proposito - naturalmente per cercare molecole "benefiche" e non dannose, ma all'atto pratico non forniscono un apporto sostanziale ed e' sempre necessaria una notevole sperimentazione.
[i]Dopo l'etichetta del pure' [/i]Azimuth ha scritto: ... e adesso dimmi senza fare l'esegesi (cioè senza fare affidamento su interpretazioni che non siano desumibili dall'etichetta stessa) se mi sai dire cosa mangio quando ingurgito una dose di 80g (una porzione?) di questo puré.
Qui sono generalmente d'accordo. Le etichette sono criptiche per i non addetti ai lavori. Certo, si potrebbero capire meglio con un po' di conoscenza delle legi, ma resta il fatto che ad esempio, come giustamente riporti piu' oltre, sotto la classificazione "aromi" cadono cose che voi umani... Detto questo, il problema e' quello di fornire un'informazione chiara e concisa - compri una scatola, non tre volumi di chimica:
che tipo di grassi mono- e digliceridi degli acidi grassi vengono impiegati? A partire da quali sostanze?
Mi fermo a questa affermazione. Cosa si intende per "tipo"? Quali famiglie di acidi grassi sono coinvolte? E le relative quote di poli- insaturi? E le insaturazioni in che posizione (non e' una stronzata, e' importante!) ? Ora, e' chiaro che un limite al "dettaglio" delle etichette ci dovra' pur essere. Sul fatto che poi al padrone convenga che ce ne siano il meno possibile, non c'e' dubbio...
Lizzyblack ha scritto: I mono e digliceridi che vengono usati sono così chiamati nella terminologia degli additivi alimentari AUTORIZZATI dallo Stato.
Aromi giusto per darti il sapore di patata. Quali siano sinceramente non lo so. Ma anche questi vengono controllati.
Il fatto che siano autorizzati dallo Stato non e' che a me faccia stare piu' tranquillo. Tutt'altro. Come Azimuth, preferisco di gran lunga sapere cosa c'e' dentro - nome e cognome del cosiddetto "aroma" - solitamente sostanze piuttosto "aggressive" dal punto di vista chimico, proprio perche' devono dare sapore pur essendo presenti in piccole quantita'.
Lizzyblack ha scritto: Scusa tanto, ma l'unica cosa che mi viene in mente a questo punto è proprio che chi non sa fare sa giudicare. Se non ti fidi delle autorità italiane, hai alcune scelte tipo cambiare stato, oppure comprarti le patate e farti il purè...
Guarda, Azimuth non so se sappia fare, io un pochino si', ed e' per questo che ho poca fiducia nelle "autorita' ". Ho partecipato a definizioni di standard in qualche campo: ora non facciamo di ogni erba un fascio, per carita', ma in diversi casi non c'e' molto da stare allegri.
e infine, Azimuth ha scritto: Per sua natura, una verifica con criteri scientifici è attuabile unicamente attraverso la ripetizione dell'esperimento (o degli esperimenti). Tale verifica ha a volte un costo tale che rappresenta, di fatto, una barriera economica per qualunque scienziato volesse verificare tali dati.
Non e' solo questo. E' che spesso non ci sono le condizioni per ripetere gli esperimenti. Come si e' gia' detto, gli organismi biologici sono sistemi complessi per cui non e' piu' vero che ad un dato input corrisponda sempre lo stesso output. E' assolutamente indispensabile che, se vuoi avventurarti in questo settore della scienza, tu abbandoni l'idea deterministica che hai della ricerca.

Mi preme, a questo punto, mettere a fuoco un argomento che e' contenuto trasversalmente in molti dei messaggi che ho letto, legato strettamente alla parola "scientificamente". L'argomento e' quello della liberta' (ed in parte della fruibilita') della scienza. Spesso avete ostentato lo "scientificamente provato" come timbro per la verita' ultima. Ora, e' indispensabile chiedersi come nascano le "certezze scientifiche" e, in definitiva, quali siano le strade percorse dalla ricerca scientifica e perche' siano quelle e non altre.
Lo scienziato dovrebbe essere indipendente, e intellettualmente onesto. Ora, assumiamo che nella maggior parte dei casi la seconda caratteristica sia vera. La prima non lo e' pressoche' mai. Chi fa ricerca appartiene ad un'industria - ed in questo caso palesemente fa gli interessi della medesima conducendo ricerche a favore del suo sviluppo, oppure appartiene ad enti di controllo o di ricerca generalmente statali (i privati "indipendenti" sono una trascurabile minoranza). Ma i fondi messi a disposizione dai governi sono talmente esigui da rendere praticamente impossibile la ricerca sperimentale (tranne in pochi casi di istituti specializzati, vere e proprie isole felici), percio' chi fa ricerca deve procacciarsi fondi - tipicamente stipulando contratti con le aziende. Ecco qui che la "ricerca" e' gia' indirizzata, a monte, verso interessi specifici - non per malafede, semplicemente per miopia. In seconda battuta, perche' i risultati di una ricerca siano "validi" essi devono essere pubblicati su riviste accreditate nel settore (che generalmente li fanno esaminare da almeno due esperti prima della pubblicazione). Fino a piu' o meno cinque anni fa le riviste piu' importanti erano emanazioni delle varie associazioni internazionali, ne consegue che difficilmente idee "eretiche" avessero accesso facile. Oggi proprio internet ha rivoluzionato il mondo dell'editoria scientifica ed e' molto piu' facile avere riviste indipendenti, ma questo stesso fenomeno ha permesso la comparsa di moltissime testate; queste, per sopravvivere, sono anche disposte a pubblicare cose non ineccepibili. Il risultato e' che c'e' una enorme quantita' di informazioni disponibili, e cio' che prima avveniva per controllo selettivo (censura, se vogliamo), ora avviene per effetto di massa: di dieci articoli su un argomento, otto sono "schierati" - il risultato, in pratica, non cambia molto.
Qui si ferma la scienza e comincia la politica - e non sempre i personaggi coinvolti sono fisicamente diversi. Ma gli interessi che muovono la ricerca hanno la stessa capacita' nell'utilizzare l'informazione scientifica (gia' manipolata, anche se non in apparenza) a scopi "politici" (leggasi: formulazione di leggi, definizione delle metodologie di controllo).

Se siete arrivati a leggere fino a qui, siete davvero ganzi!
-gioRgio-

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azimuth
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Messaggio da azimuth »

-gioRgio-, hai scritto delle cose veramente interessanti. Mi prometto di ritornare ed esporti gli eventuali dubbi che mi sono rimasti rispetto ad alcuni aspetti che hai ben spiegato... ci tenevo a scrivere che...
-gioRgio- ha scritto: Se siete arrivati a leggere fino a qui, siete davvero ganzi!
....... mi sento ganzo. :mrgreen::mrgreen::mrgreen: ;-)
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johnnyfichte
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Messaggio da johnnyfichte »

"Discorso sul metodo" di Feyerabend. La scienza non è apolitica. Il sottotitolo è "Per un moderno oscurantismo" (curioso, eh ?)

La scienza può solo falsificare e mai dimostrare definitivamente. (Popper) Ma come si fa a procurarsi dalle aziende i soldi per dimostrare che le aziende hanno sbagliato investimenti ? :lol:

Per non parlare solo di fumo e di impressioni, traggo i due casi in materia riportati da Naomi Klein in "No Logo"
1) La dottoressa Dong mette a confronto l'efficacia di un farmaco per la cura della tiroide prodotto dalla Boots, il Synthoroid, con un prodotto generico. L'azienda sperava di dimostrare che il farmaco, molto più costoso, fosse migliore. Non avvenne. La Dong dimostrò che i due farmaci erano bioequivalenti. Lo studio fu approvato e disposta la pubblicazione sul Journal of the American Medical Association del 25 gennaio 1995. Alla fine LA BOOTS RIUSCI' A BLOCCARE LA PUBBLICAZIONE FACENDO VALERE UNA CLAUSOLA DEL CONTRATTO DI SPONSORIZZAZIONE CHE DAVA ALL'AZIENDA IL DIRITTO DI VETO SULLA PUBBLICAZIONE DEI RISULTATI!

2) La dottoressa Nancy Olivieri, specialista di talassemia, aveva stipulato un contratto con la multinazionale Apotex. Doveva testare l'efficacia del deferiprone su piccoli pazienti talassemici. Scoprì che in alcuni casi poteva avere EFFETTI COLLATERALI LETALI. Avvertì che avrebbe informato i pazienti partecipanti al test e i medici impegnati nel settore. LA APOTEX BLOCCO' LO STUDIO E MINACCIO' DI CITARE IN GIUDIZIO LA OLIVIERI SE AVESSE RESO PUBBLICI I RISULTATI, INVOCANDO LA CLAUSOLA DEL CONTRATTO CHE CONCEDEVA IL DIRITTO DI VETO ALLA PUBBLICAZIONE PER UN ANNO DAL TERMINE DEI TESTS. Per fortuna la Olivieri insistette e pubblicò sul New England Journal of Medicine. Ma... PER COLMO DELLA BEFFA NEL GENNAIO 1999 LA OLIVIERI FU RETROCESSA DALLA SUA CARICA DIRIGENZIALE (e riammessa solo dopo una lunga battaglia pubblica).

3) David Kern era un professore associato della Brown University di RhoddeIsland che si occupava di medicina del lavoro presso l'ospedale affiliato all'università, il Memorial Hospital a Pawtucket. Una fabbrica tessile lo incaricò di indagare su due casi di malattie polmonari da lui curati. Ne trovò altri sei, su 150 dipendenti. Una notevole anomalia statistica rispetto alla normale incidenza di un caso su 40.000! Kern stava per pubblicare un articolo con i risultati, ma l'azienda minacciò di citarlo in giudizio, menzionando una clausola del contratto che impediva la diffusione di "segreti commerciali" ! L'università e l'ospedale chiusero il laboratorio in cui Kern aveva condotto la ricerca!

Questi tre esempi di integrità morale (costata cara) sono però rari. Uno studio del 1994 sui contratti di ricerca fra le aziende e le università ameriane ha rivelato che la maggior parte delle interferenze delle aziende sono accettate con tranquillità. Le aziende si riservano il diritto di bloccare la pubblicazione nel 35% dei casi. Il 53% degli accademici accetta che la pubblicazione possa essere ritardata.

La Klein rincara ricordando che "l'educazione sessuale e la preghiera nelle scuole ci hanno appassionato e suscitato un ampio dibattito", non così i problemi della ricerca evidenziati sopra. (i casi citati sono riportati alle pagine 133-137 dell'edizione Mondadori)
Ultima modifica di johnnyfichte il dom ott 31, 2004 4:23 pm, modificato 1 volta in totale.
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Molto interessante e, cosa certamente non da meno, molto chiaro anche per i non addetti ai lavori (come me) l'intervento di -gioRgio- (anche io sono davvero ganza!! :mrgreen: ).

Dovrebbe far molto riflettere quello che ha scritto Johnny e gli esempi da lui riportati...
Mi è piaciuta particolarmente questa frase:
La Klein rincara ricordando che "l'educazione sessuale e la preghiera nelle scuole ci hanno appassionato e suscitato un ampio dibattito", non così i problemi della ricerca evidenziati sopra.
johnnyfichte
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Messaggio da johnnyfichte »

Critici accusano l'amministrazinoe Bush di depurare, censurare e manipolare l'informazione scientifica per promuovere la propria agenda a favore delle aziende e contro l'ambiente.

60 dei più importanti scienziati della nazione, compresi 20 premi Nobel, esperti medici di punta, ed ex direttory di agenzie federali, hanno emesso una comunicazione il 18 febbraio 2004 accusando l'amministrazione Bush di distorcere deliberatamente risultati scientifici per fini politici, e invocando azione legislativa e regolamentatrice per restituire integrità scientifica alla politica federale.

Il pezzo completo qui
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