Ho letto con molto piacere i
post di questo
thread, e sebbene siano partiti da una osservazione (pseudo)polemica di
liberliber sull'evento
Terni, secondo me ci spingeranno molto più lontano!

Ogni volta che ci interroghiamo sul dove siamo, dove andiamo, e cerchiamo di capire le dinamiche che ci fanno muovere, secondo me ci avviciniamo di più alla consapevolezza. Mi piacerebbe che da questo
thread uscissero spunti che fossero più generali e non necessariamente legati alle biblioteche!
potbook ha scritto:A mio avviso il forum diventa circolo chiuso solo per chi lo vede come tale. Dipende dall'ulitilizzo che ogni singolo ne fa.
Le parole di
potbook sono sante!

Come ogni cosa che nasce come uno strumento rischia sempre di diventare un fine. Secondo me il problema non è mai nello strumento, ma se lo strumento lo usiamo bene da potenziale problema può diventare il nostro miglior alleato!

Per esempio, il bookcrossing è un fine o un mezzo? Dopo circa due anni che lo pratico ancora non so rispondere a questa domanda.

L'unica cosa che ho capito è che qualche volta è un fine e qualche volta è un mezzo: è come se, a seconda di come lo si guarda, cambiasse forma.
Miss Piggott ha scritto:Tutto bello sì, ma poi? mi chiedevano...
Conoscete il
gioco della vita (LIFE)? A me il bookcrossing è sempre sembrato una versione "umanizzata" del gioco... un gioco in cui ci sono delle regole abbastanza semplici (e alcune varianti, come il
ring/ray, che però non ne alterano il senso principale) e poi... e poi il gioco evolve per conto suo, senza rendere conto a nessuna sovrastruttura.
Che ve ne pare? 
Se poteste partecipare a questo gioco, e dare il vostro contributo, e permettere ad altri di dare il proprio...
non vi sentireste intrigati? 
Ecco, secondo me è questo il punto: sentirsi parte di una comunità è un effetto del praticare la stessa cosa e condividere con altre persone le proprie finalità.
Quali? A ciascuno le sue!
Yucatan ha scritto:rinunciare alla registrazione che mantiene un legame-vincolo-guinzaglio con il libro e lasciarlo veramente a se stesso,
Ma la libertà assoluta è vera libertà? 
Sapere che un libro è in viaggio ma non avere un
feedback è in grado di alimentare il processo di liberazione? È come quando si partecipa ad un gioco di società con altri giocatori... e non poter vedere le pedine...
vi sentireste ancora partecipanti al gioco?
liberliber ha scritto:Secondo me lo scopo del meetup è un altro: dare e chiedere consigli, suggerimenti, idee, informazioni ecc. sul BC (e su letture autori ecc.).
Ehi, mi è venuta un'idea! 
Perché non realizziamo un BC-KIT, da distribuire "in esclusiva" ai
meet-up? Qualcosa del tipo un insieme di etichette preregistrate, e le persone possano portare semplicemente i libri. Una volta avevo provato a fare questa cosa, con le famose copie del bigino rilegato....
my 2 cents 