
- PARTE UNO: il convegno.
Ieri e oggi sono stata al decimo convegno annuale dei bibliotecari, dal tema 'Le teche della lettura'
(cliccate su http://www.bibliotecheoggi.it/stelline2005/ ).
Pensando che fosse molto tecnico e specifico non ho pensato di segnalarlo sul forum, ma lo farò sicuramente il prossimo anno perché è stato davvero molto interessante e vario, e non così strettamente legato alla professione bibliotecaria.
Innanzitutto sfatiamo il mito del bibliotecario anziano, noioso eccetera, a parte che l'età media viaggiava tra i 30 e i 40 anni, ieri c'era l'intervento - in italiano - di Derrick de Kerckhove talmente trascinante da strappare applausi a scena aperta.
Inoltre oggi sorpresona! Cammino per i corridoi nell'intervallo e chi incontro se non la gentilissima bibliotecaria che ha condotto la tavola rotonda a Terni??? Carrambaaaaa! Visto che come tutti sapete io ero arrivata a incontro iniziato non sapevo bene chi fosse e credevo si trattasse della responsabile della biblioteca di Terni, ci faccio due chiacchiere e scopro che deve tenere un intervento. Il che non ne fa una comune bibliotecaria, vi assicuro... Poi sento la presentazione. Ebbene, si tratta di Stefania Fabri - chiiiiiiiiii? Direte voi. Bene, questa gentile - e discreta - signora si è occupata praticamente di tutto in campo bibliotecario (Mediateca, Biblioteca centrale per ragazzi, MACRO ecc. ecc.). Cmq ve la faccio breve, e nel suo intervento ha parlato DI NOI!!! del bookcrossing! E siamo citati pure negli atti del convegno!


Più tardi, intervento di Luca Ferrieri (Biblioteca di Cologno Monzese) sui lettori: forti, fragili e non-lettori.
A parte che mi aspettavo qualcosa di più (non certo uno del genere 'guardate quanto sono colto che vi cito di tutto di più e se non capite pazienza fatti vostri'), ha delineato il lettore forte come una specie di malato di mente affetto da una malattia inguaribile per non parlare di quando ha definito la lettura 'un gorgo'

Mo' la faccio breve ma chi è interessato me lo dica che gli faccio avere copia degli atti!
- PARTE DUE: spunto.
La gentile signora è stata talmente entusiasta del BC che dopo due mesi si ricorda ancora di noi tanto da parlarne in una conferenza al più importante convegno dei bibliotecari italiani (ok, dopo quello dell'A.I.B. a Roma).
Ora, sarò polemica.
Noi ci ricordiamo di Terni? Detto francamente: eravamo là in cinquanta. Per il BC, non per mangiare, spero. Qualcuno ha commentato quello che è stato detto? E' nato qualche spunto? A qualcuno interessa di cosa si è parlato, del rapporto BC/biblioteche, dello sviluppo del BC eccetera eccetera? Quanto stiamo rischiando di diventare una comunità che gira su sé stessa? Quanto abbiamo voglia, singolarmente o insieme, di attivarci e trovare nuovi ambiti, nuove idee, nuove cose da fare? Cioè, il BC è solo lo spunto che ci ha fatto trovare (cosa bellissima, son la prima a dirlo: devo al BC molti amici, un lavoro e altre importanti cose), o è (anche) qualcosa che è in sé stesso importante, interessante, piacevole per noi e che ci fa piacere far crescere?
Io la butto lì, a caldo, sono appena tornata e queste sono le riflessioni immediate. Mi piacerebbe sapere come la pensiate voi
