Parere strettamente personale (da utente insomma).
Sarei tra l'altro voluto andare anche io a Roma lo scorso fine settimana: poi non sono andato, ma questo è un dettaglio.
Fa pensare anche me il fatto di vedere tutta questa gente, ma forse in un modo diverso da alcuni che hanno scritto prima di me.
Molti si meravigliano/arrabbiano di quale e quanta sia stata la copertura mediatica in questi giorni: tenendo fermo il punto che anche per me è stata eccessiva, prima che eccessiva è stata sensazionalistica, come la solita TV che peraltro vediamo.
Prendete l'approccio (dettato da presunti indici di ascolto) adottato (sembra con successo) da programmi molto visti. Poi nell'altra mano prendete un evento che è importante oggettivamente a livello storico. Poi nella terza mano (che non c'è ma sorvoliamo) mettete il fatto che siamo in Italia, dove un rapporto equilibrato tra stato laico e influenza cattolica romana è sempre molto difficile da raggiungere, per questioni storiche, culturali, ecc.
La domanda è: davvero potevamo pensare che venisse fuori qualcosa di diverso? Possiamo pensare che quando applichiamo i canoni della televisione attuale in Italia (e qui avrei da citare un tot di programmi ma mi astengo) ad una situazione come questa, possa venire fuori una cosa che NON sia sproporzionata, pietista, fastidiosamente intimista? Per me la risposta è no.
Ovviamente il mio personale fastidio rimane, ma insomma, cercavo di dare una chiave di lettura.
Vorrei inoltre fare un inciso, puramente personale.
Capisco le seguenti affermazioni:
Miss Piggott ha scritto:Mi è sembrato di essere una marziana in questi giorni, mentre tutta questa gente si strappava i capelli per la morte di un uomo solo (un uomo importante certamente, ma dal mio punto di vista laico un uomo che ha sofferto ed è morto come tocca a tutti noi) mentre dinanzi al dolore e alla sofferenza che riempiono il mondo tutti i giorni il più delle volte questa stessa gente volta lo sguardo dall'altra parte. Come quasi tutti noi. Nè più, nè meno.
Non mi sento migliore di nessuno, in questo sono colpevole come tutti, ma per quanto mi riguarda mi commuove di più la morte da diseredato di un qualunque abitante del sud del mondo che quella di un uomo che non è mai stato lasciato solo, per cui sono state usate le migliore cure.
Campalla ha scritto:Dà da pensare quanta energia e quanta volontà riusciamo (mi ci metto anch'io) ad impiegare per ciò che ci interessa. Davvero, se tutte le forze impiegate in questi giorni le avessimo spese per migliorare un pochetto questo mondo...
ma personalmente non accetto (come discorso generale, non riferito a nessuna delle due persone citate) una valutazione in ambito religioso (ma spesso anche altre volte) in cui il discriminante ultimo, sia per la stima della qualità che della quantità, sia un parametro puramente razionale.
Credo insomma che per l'essere umano, e soprattutto, (ripeto: soprattutto) per coloro che vivono nel nostro tempo, siano importanti i simboli, i segni, e una serie di altre cose che non sono facilmente riducibili ad un valore oggettivo.
Ad esempio: concordo sul fatto che il dolore di un uomo qualunque in questi giorni non sia e non debba essere considerato minore/meno importante; credo però che per un fedele della religione cattolica sia normale e secondo me prezioso e necessario vivere un evento di questo tipo come un simbolo, un segno di qualcos'altro (ognuno dentro di sè saprà di cosa). Come un evento che, anche se noi non ci crediamo, fa partire dalla Polonia centinaia di migliaia di persone. Guardandole mi chiedo: ma perchè? Perchè fino a qui? Perchè secondo me il discorso è proprio questo, perchè nella loro decisione non ha pesato una valutazione razionale e legittima ("ci possiamo anche andare fra una settimana", il che è vero), ma perchè questo per loro è un simbolo, un moto del cuore.
Poi ovviamente c'è anche un sacco di gente che si approccerà in un modo un po' "così", che lo farà solo perchè lo fanno gli altri, che lo farà in modo sguaiato e facendo le foto con il telefonino...ma queste sono per me considerazioni che non inficiano il discorso di cui sopra, e questo anche nel caso in cui queste persone costituissero l'80% dei presenti.
Ovviamente questa è una mia interpretazione, che mi aspetto sia contastata abbastanza vivacemente, data l'agonia del concetto di sacralità nella nostra cultura contemporanea.
Ciao,
Matteo