con un sorriso che sa di resistenza, di consapevolezza e di liberazione. per tutti indistintamente.
che oggi è festa d'aprile.
Dalle belle citta' date al nemico fuggimmo un di' su per l'aride montagne,
cercando liberta' tra rupe e rupe, contro la schiavitu' del suol tradito.
Lasciammo case, scuole ed officine, mutammo in caserme le vecchie cascine,
armammo le mani di bombe e mitraglia, temprammo i muscoli ed i cuori in battaglia.
Siamo i ribelli della montagna, viviam di stenti e di patimenti,
ma quella fede che ci accompagna sara' la legge dell'avvenir.
Ma quella legge che ci accompagna sara' la fede dell'avvenir.
Di giustizia e' la nostra disciplina, liberta' e' l'idea che ci avvicina,
rosso sangue e' il color della bandiera, partigian della folta e ardente schiera.
Sulle strade dal nemico assediate lasciammo talvolta le carni straziate.
sentimmo l'ardor per la grande riscossa, sentimmo l'amor per la patria nostra.
Siamo i ribelli della montagna, viviam di stenti e di patimenti,
ma quella fede che ci accompagna sara' la legge dell'avvenir.
Ma quella legge che ci accompagna sara' la fede dell'avvenir.
(Dalle belle città - canto partigiano)
"e l'opera più solida è l'italia antifascista, la pace, la fratellanza dei popoli. è l'opera dei protagonisti di "senza tregua". tocca ai giovani continuare sulla strada maestra, ai giovani continuare la Resistenza".
(Giovanni Pesce,
Senza tregua)
baci resistenti, Auro