Xenia ha scritto:La cosa ancora + divertente è che ci ha detto che gli Ing. purtroppo hanno problemi di comunicazione (ma dai?) e che per questo il Politecnico organizza dei corsi semestrali, per i neolaureati, in psicologia e comunicazione... (giuro che è vero!). A voi Illuminatissimi ING. qui presenti risulta?
Immagino voi cmq abbiate bigiato (purtroppo è facoltativo!)

Non farei di tutta l'erba un fascio: parliamo seriamente un attimo.
Indubbiamente una delle cose che condizionano di più chi ha studiato e chi studia (personalmente ritengo meno, ma fa nulla) materie di questo tipo, è l'impostazione generale dei corsi di laurea.
Che sono spesso difficili, con insegnanti allucinanti,ecc...
Da qui tutta una serie di problematiche spesso comuni.
E qui ci potrebbe stare in parte quello che dice Xenia: dato che ognuno ha 24 ore in un giorno, se aggiungi nello studio da qualche altra parte toglierai...inevitabile.
Personalmente ritengo che i meccanismi di apprendimento però portino a benefici a lungo termine, anche se a medio termine può sembrare di no. Esempi:
1) davanti a qualcosa, la prima domanda non è mai "Come?" ma "Perchè?"
2) davanti a qualcosa che non si capisce, si cerca di farlo anche a costo di fare la figura da idioti (anche se questo, trasportato di pacca nei rapporti interpersonali, produce gravi danni)
3) come diceva uno dei miei filosofi preferiti (eh già, sono ingegnere e leggo pure i libri di filosofia...strano??) "tutta la vita è risolvere problemi" (K.R.Popper). E questo è quello che ti insegnano a fare.
Poi personalmente ti potrei anche dire un sacco di altre cose, e alcune sarebbero diverse da quelle che ti ho scritto qui.
Ma se l'impostazione è appena un briciolo comune in tutte le città, credo che le cose che ho scritto siano applicabili in generale.
Dimenticavo...Wittgenstein (logico e filosofo) era ingegnere meccanico, se non lo sapevate.
Ciao,
Matteo