vania non ricordi del caso della studentessa di giurisprudenza senese?
ok, delle due l'una, o questa è stata un'eccezione, cosa ache credo, altrimenti non sarebbe rimasta così impressa e anche perchè non mi pare che la studentessa universitaria rientri nella casistica tipica in questo tipo di delitto, oppure non è un problema di ignoranza ma d'altro tipo, e allora "avvertire" di soluzioni alternative al problema non ha più motivo d'essere. (voglio dire ricordo che già da ragazzina andando a scuola i mezzi pubblici erano pieni di "pubblicità" di associazioni diverse che aiutavano ragazze e donne in difficoltà in frangenti simili)
e i consultori sono i luoghi dove le donne incinte vanno per visite, analisi ect ect
hem, lo so cosa sono i consultori. a maggior ragione credo che spesso le donne che si trovano a fare questa cosa così terribile di cui stiamo parlando, non vadano neanche a farsi vedere da un semplice medico mentre sono in stato interessante. se dobbiamo dare credito alla tesi dell'ignoranza, in un consultorio non ci entrerebbero mai, probabilmente per paura che il loro stato diventi conosciuto, che i famigliari lo vengano a sapere. e la studentessa che magari dal ginecologo ci va, non può non sapere che ci sono modi leciti, legali e più umani per non accettare il suo bambino.