Così parlò Baricco

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Marcello Basie
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Così parlò Baricco

Messaggio da Marcello Basie »

Sul numero scorso del "Venerdì di Repubblica" c'è una intervista a Baricco, in occasione della Fiera del Libro di Torino. Leggo:
Leggere è sempre la rivalsa di qualcuno che dalla vita è stato offeso, ferito. Mi sembra un intelligentissimo modo di perdere, leggere libri. Una specie di rinuncia a combattere sul campo.
I lettori forti appartengono a un'umanità sofferente: ho sempre pensato che se la gente avesse una vita intensa e luminosa, non avrebbe il tempo di leggere. Non c'è niente nei libri che la vita non possa insegnare e, in generale, è sempre meglio imparare dalla vita. La maggior parte delle persone riceve poco e trova nei libri un sostituto.
Rimango prima stupito, poi mi irrito. Prima di incazzarmi, però, capisco e mi tranquillizzo: sicuramente Baricco parlava dei *suoi* libri, dei *suoi* lettori: non parlava di me.

A +

Marcello
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vesna
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Messaggio da vesna »

io lo sempre detto che mi stava antipatico!
marcello e sono due cose che ci legano profondamente
:-)
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Churra
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Messaggio da Churra »

Baricco, ti dedico una citazione di Totò:


"Prrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrr"
"Twenty years from now you will be more disappointed by the things you didn't do than by the ones you did. So throw off the bowlines... Explore. Dream". Mark Twain
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legs-weaver
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baricco ... ah ah ah

Messaggio da legs-weaver »

Direi che condivido in pieno l'opinione di Vesna e Marcello.
Concludo riprtendo

prrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrr

e tiè tiè tiè

pussa via

ma chi te voleeeeee


Yatta
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alfiere
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Messaggio da alfiere »

:( Lo sò che adesso mi prenderete a pugni in faccia,
e forse mi toglierete anche il saluto...
però non posso far finta di niente.
Partendo dal presupposto che NON si possa ASSOLUTAMENTE generalizzare, e quindi il suo discorso andrebbe analizzato nel suo contesto originale, credo che non abbia tutti i torti.
Sicuramente Marcello non è il tuo caso, non è neanche il caso di Vesna ne di chissà quanti altri,
però potrei citarti decine e decine di casi di persone che vuoi per timidezza, vuoi per traumi (sentimentali e non) vuoi per altri motivi, trovano una specie di via di fuga dal mondo reale tuffandosi nei libri...
Non è forse quello che accade anche con il Pc, il proliferare di Chat, Forum, incontri virtuali etc...
Ripeto, non si può assolutamente generalizzare, ma non pensate che qualcuno forse cerca davvero il posto perfetto in un libro o nello schermo di un computer per paura di quello che c'è nella realtà?

Adesso un pò di polemica, che non fà mai male :)
Se questa affermazione l'avesse fatta un Biagi o un Montanelli (pace all'anima sua) o Pinco Pallino..... avreste reagito così lo stesso o ve la siete presa di più perchè l'ha detta Baricco?
Se non avessi lei, non so che cosa mi resterebbe. Anzi, si che lo so. E non mi servirebbe neanche una cassa per mettercelo dentro.
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DottorJekyll
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Messaggio da DottorJekyll »

Alfiere, cercavo proprio un altro bastian contrario (e ti riconosco un bel coraggio, perchè questa citazione per i Bookcorsari è come il drappo rosso per El Toro).
Anch'io, come te, penso che c'è una certa fetta dell'umanità per la quale le parole di Baricco non sono così sballate (e dai, per un attimo cerchiamo di essere obiettivi... :shock: ). Quello che però mi da' fastidio (si, proprio un prurito epidermico) è la terza parola della citazione, quel SEMPRE che pesa come un macigno su tutti i libri che mi sono divorato e che ora fanno parte di me, di quello che sono, da solo o con gli altri.
Perchè quest'uomo deve essere così convinto di essere l'unico depositario della Verità Assoluta? Personalmente penso che non scriverebbe neanche male, e che le sue apparizioni in Totem sono quasi dei must...
Vallo a capire...
DJ
La ragione e la passione sono il timone e la vela di quel navigante che è l'anima nostra (Kahlil Gibran)

"...lei è napoletano. Emigrante?" "Ma perchè, il napoletano non può viaggiare?" (Massimo Troisi - Ricomincio da tre)
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vesna
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Messaggio da vesna »

nello stesso medesimo modo
la principessa mi odier
m io baricco nn lo soporto
:-P
cmq io la vita ce lo e come
e credo anche la magior parte delle persone che visceralmente ama i libri...
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alfiere
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Messaggio da alfiere »

alfiere ha scritto:Ripeto, non si può assolutamente generalizzare..
Questo è l'errore che secondo me Baricco ha commesso... Ha generalizzato.
Però rimane da conoscere il contesto completo.... :D
Se non avessi lei, non so che cosa mi resterebbe. Anzi, si che lo so. E non mi servirebbe neanche una cassa per mettercelo dentro.
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Carmilla
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Messaggio da Carmilla »

perché Baricco non considera che amare la letteratura, amarla con passione, e incontrare persone che condividono la tua passione e con cui passi le nottate fino all'alba a discutere sulle emozioni che ti ha suscitato Grandi Speranze, con cui litighi animosamente perché dicono che Othello è uno Shakespeare minore e tu vuoi mostrargli il contrario; che scrivono lettere lunghe kilometri, come nei migliori romanzi ottocenteschi, o provano a scrivere a 4, 6, 8 mani sia DI PER SE' qualcosa che rende la vita bella e luminosa? O forse Baricco pensa che una vita interessante sia solo se vai alle Maldive su uno yocht in compagnia di una bella figa? Forse Baricco non conosce la Boheme, non conosce le persone la cui avventura nella vita è, appunto, dedicarla all'arte o alla filosofia.

ma la risposta l'ha già data Marcello: perché considera i suoi libri! E di certo nessuno vuol vivere per i suoi libri!

Certo che per alcune persone i libri sono un'evasione. E' la sua concezione di vita felice che mi disturba. La lettura non è una fuga, è una scelta. Ad ogni modo se volessi evadere sicuramente leggerei un altro autore! :lol:

chiedo un armistizio ai molti baricchiani. Non volevo fare polemica e posso affermare sinceramente che la frase mi avrebbe dato fastidio in bocca a chiunque. ma mi fa davvero girare le balle sulla bocca di uno scrittore meno che mediocre
"La vita non è quella che si è vissuta ma quella che si ricorda, e come la si ricorda per raccontarla"
Gabriel Garcia Marquez

"Farai la fine del profeta Ezechiele che soffiò, soffiò ma non riuscì a buttare giù la casa di mattoni"

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`°`~Shasa~·`°`
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Messaggio da `°`~Shasa~·`°` »

Leggere è sempre la rivalsa di qualcuno che dalla vita è stato offeso, ferito
In un certo senso forse ha ragione, mi spiego:
Chi legge molto,è per me una persona pronta ad aprire la sua mente a nuove emozioni, e per questo più sensibile,quindi forse anche più "a rischio" delle sofferenze che la vita riserva a tutti, perchè s'espone emotivamente di più.

Mi sembra un intelligentissimo modo di perdere, leggere libri. Una specie di rinuncia a combattere sul campo.
Amo Baricco, ma ha detto un'emerita c*****
Da molti libri ho tratto l'energia per combattere poi nella vita quotidiana!
ho sempre pensato che se la gente avesse una vita intensa e luminosa, non avrebbe il tempo di leggere.


Mah....intensa è vero. Io in questo momento non ho tempo per leggere, la sera sono stanchissima, leggo qualche pagina e poi crollo dal sonno :(
Ma sul luminoso avrei da ridire non poco.... :evil:
Non c'è niente nei libri che la vita non possa insegnare e, in generale, è sempre meglio imparare dalla vita.

E' vero, alla fine i libri sono scritti da esseri umani, come tutti noi, che hanno avuto le loro esperienze e ne traggono emozioni che riportano,poi, sulla carta.
Però io credo che un libro abbia il potere di farci riflettere su certe cose, che magari normalmente non avremmo notato.

La maggior parte delle persone riceve poco e trova nei libri un sostituto.
Che la maggior parte delle persone riceve poco è vero,e che i libri, in certi casi, possano essere un sostitutivo di emozioni che nel presente non ci sono è anche vero, ma che ci sarebbe di male se fosse così?
Se ho voglia di viaggiare in america latina, ma non ho al momento la possibilità di farlo, perchè non dovrei comprarmi un libro che mi parli di quel posto ecc?
Sarebbe patologico se pur avendo la possibilità di andarci, ci rinunciassi per paura, insicurezza ecc, e ripiegassi sui libri, ma alla fine anche in questo non ci vedrei poi nulla di male!
Ognuno è libero di vivere la sua vita come più gli piace, con tutte le proprie paure, insicurezze e modi di evadere, che siano virtuali, cartacei,musicali ecc!

Comunque concordo con Alfiere quando dice che: "il suo discorso andrebbe analizzato nel suo contesto originale" :wink:
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La farfalla non conta gli anni ma gli istanti: per questo il suo breve tempo le basta
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Tallmaris
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Messaggio da Tallmaris »

E' un discorso che mi infastidisce anche perché mi prende in un momento in cui sto leggendo praticamente un libro ogni 4 giorni.

Sinceramente non ho mai letto niente di suo, e di uno che pensa che leggere sia una perdita di tempo (ma lui non ha mai letto prima di iniziare a scrivere?), non ho intenzione di leggere niente...
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Banshee
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Messaggio da Banshee »

Vediamo se riesco ad esporre ordinatamente il mio pensiero:
  • non amo particolarmente i libri di Baricco (mi è piaciuto Novecento, ma negli altri ho trovato troppo autocompiacimento); Baricco come persona, mi sembra abbia eccessiva tendenza a pontificare (e di pontefice me ne basta uno);
  • ho sempre pensato che leggere fosse un lusso, e quindi mi ritengo fortunata di poterlo fare (certo chi deve camminare per 10 km tutti i giorni per trovare l’acqua potabile, probabilmente non ha tempo per leggere, e questo forse si può definire una vita intensa ma non so quanto luminosa);
  • probabilmente è vero che non c’è niente nei libri che la vita non possa insegnare, ma se dovessi vivere tutte le vite, le esperienze e le emozioni che mi hanno dato i libri, non mi basterebbe essere un gatto;
  • in linea generale, accetto i pensieri, gli usi e i costumi degli altri, e mi piace che gli altri facciano lo stesso con me (filosofia spicciola del mondo è bello perché è vario); se questo non capita, difficilmente riesco ad incazzarmi, ma prendo atto che ognuno resta della propria opinione senza possibilità di punti di incontro. Il fatto che certe considerazioni provengano da uno scrittore, mi lascia più di una perplessità.
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Messaggio da propizia »

Brava Banshee, condivido in pieno!
Io di Baricco avevo cominciato "Oceano mare" ma c'era qualcosa che mi disturbava e poi non ho più letto niente di suo. L'ho visto qualche volta in TV ai tempi di "Pickwick" e, per quanto obiettivamente affascinante nel ruolo che si era confezionato, l'autocompiacimento emergeva chiaramente. Chissà, forse non è nemmeno sbagliato far capire che si sa quanto si vale (posto che si sia obiettivi nel valutare se stessi), ma ho sempre preferito l'umiltà all'esibizionismo, anche se mascherato.
Ciao!
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Messaggio da liberliber »

Premesso che concordo pienamente con chi dice che è sbagliato generalizzare, dico anche però che meno provocatoriamente il concetto l'aveva espresso (in parte) anche Calvino in 'Se una notte d'inverno un viaggiatore':
"...qual è il posto che i libri hanno nella tua vita, se sono una difesa che tu metti avanti per tener lontano il mondo di fuori, un sogno in cui sprofondi come in una droga, oppure se sono dei ponti che getti verso il fuori, verso il mondo che t'interessa tanto da volerne moltiplicare e dilatare le dimensioni attravero i libri...".
Ecco, per me sono stati (e sono) entrambe le cose. A seconda delle fasi della mia vita o anche solo di un momento estemporaneo, di una sensazione, di un'emozione. A volte leggere è una via di fuga per non pensare, a volte ti porta a pensieri prima inesplorati. A volte ti protegge da una realtà che per il momento non vuoi (non puoi) affrontare, a volte ti apre realtà che non ti basterebbero mille vite per conoscerle tutte. E a volte sì, ti dà la sensazione di vivere per interposta persona e di perderti qualcosa... ma poi chiudi il libro e porti quello che ti ha dato con te, nella tua vita, e allora le storie che hai letto diventato parte della tua e rivivono. No?
Ho potuto così incontrare persone e diventarne amico e questo è molto della mia fortuna (deLuca)
Amo le persone. E' la gente che non sopporto (Schulz)
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Messaggio da Churra »

Ecco, appunto. Personalmente la lettura per me è un modo per sognare ad occhi aperti, un po' come i film. Sinceramente, quando sono triste non mi viene molto la voglia di leggere: sto lì a pensare ai miei problemi e non riesco certo a calarmi nei panni del protagonista o del personaggio che "sento" di più. Calarsi anima e corpo nella lettura o nella visione di un film, astrarsi e immedesimarsi insomma, non sono per me una "fuga" dalla realtà che non mi piace, ma un modo per vivere e provare emozioni che difficilmente proverò nella vita vera (e non perché non sono capace di cercarmi quelle situazioni particolari, ma semplicemente perché - per esempio - la macchina del tempo ancora non l'hanno inventata e difficilmente potrei vivere al tempo de "Il profumo" di Suskind).
Insomma, Baricco certe volte dovrebbe mordersi la lingua: non è bello il suo commento né per i lettori in genere, ma soprattutto per i suoi. 8-)
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a-mia
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Messaggio da a-mia »

Sì! :D
leggendo la frase di Baricco, istintivamente ho pensato che fosse una stupidaggine... poi ci ho pensato un po', poi ho letto liberliber...
sì, a seconda del momento un libro può essere tutte queste cose: una maschera, un rifugio, un trampolino, un paio d'ali... e 1000 altre ancora. ma è proprio questo a cui non vorrei mai dover rinunciare, senza per questo che la mia vita sembri essere solo "di carta"...
Mai ti è concesso un desiderio senza che ti sia dato anche il potere di farlo avverare. Può darsi che tu debba faticare per questo, tuttavia. (Richard Bach)
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Messaggio da vivimum »

Liber ha scritto:..meno provocatoriamente il concetto l'aveva espresso (in parte) anche Calvino in 'Se una notte d'inverno un viaggiatore': ...
Piu' che provocatorio, Baricco ha me e' sembrato lapidario e sinceramente sono rimasta 'disturbata' anch'io da tanta sicurezza nel esprimere opinioni cosi'....estreme???
Mi sembra azzardato avvicinarlo all'interpretazione del bisogno dei libri di Calvino (ecco che scendo in campo a difendere anch'io uno dei miei preferiti!!!)
Da uno scrittore non me lo sarei aspettato (invece quella di Calvino e' la risposta che mi aspetto), ma, al contrario di Tallmaris, voglio leggerlo quanto prima (giusto giusto pronto qualcosa a casa), perche' ho una sincera voglia di stravolgere l'opinione che mi son fatta leggendo la sua intervista e i ns. commenti.
Sono fatta cosi', una possibilita' va data a tutti....(solo una pero')
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Messaggio da liberliber »

allora parti con Novecento :wink:
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Messaggio da vivimum »

Passo da Feltrinelli all'ora di pranzo.... 8-) carpe diem, c'e' pure il 25%!
Il tuo e' "in the wild", altrimenti te l'avrei gia' chiesto :wink:
GRAZIE
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Tallmaris
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Messaggio da Tallmaris »

Beh, tra Calvino che lo dice (con arte) in UN SUO LIBRO e Baricco che lo dice (a vanvera) in una intervista ci passa un'autostrada...
Tallmaris
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