Leggere è sempre la rivalsa di qualcuno che dalla vita è stato offeso, ferito
In un certo senso forse ha ragione, mi spiego:
Chi legge molto,è per me una persona pronta ad aprire la sua mente a nuove emozioni, e per questo più sensibile,quindi forse anche più "a rischio" delle sofferenze che la vita riserva a tutti, perchè s'espone emotivamente di più.
Mi sembra un intelligentissimo modo di perdere, leggere libri. Una specie di rinuncia a combattere sul campo.
Amo Baricco, ma ha detto un'emerita c*****
Da molti libri ho tratto l'energia per combattere poi nella vita quotidiana!
ho sempre pensato che se la gente avesse una vita intensa e luminosa, non avrebbe il tempo di leggere.
Mah....intensa è vero. Io in questo momento non ho tempo per leggere, la sera sono stanchissima, leggo qualche pagina e poi crollo dal sonno
Ma sul luminoso avrei da ridire non poco....
Non c'è niente nei libri che la vita non possa insegnare e, in generale, è sempre meglio imparare dalla vita.
E' vero, alla fine i libri sono scritti da esseri umani, come tutti noi, che hanno avuto le loro esperienze e ne traggono emozioni che riportano,poi, sulla carta.
Però io credo che un libro abbia il potere di farci riflettere su certe cose, che magari normalmente non avremmo notato.
La maggior parte delle persone riceve poco e trova nei libri un sostituto.
Che la maggior parte delle persone riceve poco è vero,e che i libri, in certi casi, possano essere un sostitutivo di emozioni che nel presente non ci sono è anche vero, ma che ci sarebbe di male se fosse così?
Se ho voglia di viaggiare in america latina, ma non ho al momento la possibilità di farlo, perchè non dovrei comprarmi un libro che mi parli di quel posto ecc?
Sarebbe patologico se pur avendo la possibilità di andarci, ci rinunciassi per paura, insicurezza ecc, e ripiegassi sui libri, ma alla fine anche in questo non ci vedrei poi nulla di male!
Ognuno è libero di vivere la sua vita come più gli piace, con tutte le proprie paure, insicurezze e modi di evadere, che siano virtuali, cartacei,musicali ecc!
Comunque concordo con Alfiere quando dice che: "il suo discorso andrebbe analizzato nel suo contesto originale"
