11 settembre 2001: cosa stavate facendo quel giorno?

Se volete parlare seriamente di qualcosa che non è presente in nessuna delle altre aree e/o volete dare un annuncio generale a tutti per una cosa importante, questa è l'area appropriata.

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docTrigor
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Messaggio da docTrigor »

Ero al Lavoro, chiuso in angusto ufficcio dell'Enidata, a San Donato.

Ho stentato a credere alla notizia per qualcosa come quattro ore, poi la verità mi ha colto ed ero affranto.
AL MOMENTO SONO PARECCHIO ASSENTE DAL FORUM. PER NECESSITA', TIRATE D'ORECCHIE, REMINDER, INSOMMA SE DOVETE CONTATTARMI SCRIVETEMI UN MP O UNA MAIL DA QUI O DA BC.COM.
GRAZIE

A volte, quando entro nel mio ufficio, mi sembra di camminare in mezzo alle rovine di un'antica civiltà. Non è per il disordine che regna sovrano, ma più probabilmente perché mi ricorda le vestigia dell'essere civilizzato che io fui un tempo. (Blacksad)
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cheeky42
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Messaggio da cheeky42 »

Io ero a Manhattan, in attesa del taxi che mi avrebbe dovuto portare in aeroporto per tornare a casa. Ci ho messo un sacco a capire quello che stava succedendo...anche di fronte alla tv continuavo a credere di non riuscire più a capire l'inglese... Poi ricordo le strade immense svuotate dalle macchine su cui correvano solo i mezzi di soccorso, il cielo pieno di aerei militari, le perquisizioni brutali di chi non sembrava "abbastanza" americano.
johnnyfichte
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Messaggio da johnnyfichte »

Ero da una collega a rivedere un lavoro insieme, l'ottavo giorno di calendario dalla mia assunzione.

A un certo punto ho visto che non mi seguiva e ho sbirciato sul suo monitor dove c'era il sito di Repubblica con all'incirca questo articolo...
Il maldicente non duri sulla terra,
il male spinga il violento alla rovina.
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viagna
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Messaggio da viagna »

Fabbrica Locatelli, a Moretta (Cuneo). Vado dal direttore dello stabilimento per discutere con lui del progetto di cui mi stavo occupando, e lui mi dice che un aereo si è schiantato sulle Torri Gemelle. Ma dài, gli dico, non scherzare.... e mi scappa pure un sorriso sghembo. No, dalla sua espressione capisco che non sta scherzando. Sgomento, ma soprattutto incredulità: com'è possibile... NON PUO' essere vero... New York?!... e chi?... come?...
Da nessun pc ci si riesce a collegare a Internet, tutti telefonano a casa, chi ce l'ha accende la radio. Viene immediatamente allestito un televisore in sala riunioni, nessuno riesce più a lavorare, tutti ciondoliamo fra uffici e corridoi, per finire in sala riunioni. E qui, le prime immagini. Ma - invece di confermarci quanto era successo - stranamente (almeno a me), lo negavano... insomma quelle immagini io le avevo già viste nei film pieni di effetti speciali di cui proprio loro erano maestri... quella non era realtà, era fiction, pura invenzione. Sono stata male, per loro e per me, lo stomaco chiuso per il rifiuto di consumare un altro simulacro di realtà, per il disagio di sentirsi vuoti, il disgusto di scoprirsi disumani.
Successivamente l'11 settembre è diventato altro, ma quel giorno, in quel momento, è stato questo.
Je t’inventerai des mots insensés que tu comprendras (Jaques Brel)
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