Bellissimo argomento.
Ke ne dite di "Stank, strutt, e cu lu cul rutt"? (Stanco, distrutto e con il sederino rotto), o di "nove mis pe ciascì, na' vita pe ci ritrasì" (nove mese per uscirne, una vita x rientarci)?
E va ke la va, ci metto pure una filastrocca, proprio xké piove e avevo scritto una risposta riguardo il nick di Babette ma mi si è cancellata

e allora è destino ke io non lo scriva!!!
"Kiove, kiove, kiove
Le cagline fanno l'ove
Le fanno miez alla piazza
E Zi' Monaco le spetaccia
Le spetaccia cu lu per
E Zì Monaco va' 'n galer"
(Piove, piove piove
Le galline fanno le uova
Le fanno in mezzo alla piazza
E Zio Monaco le frantuma con forza e odio
Le frantuma (ecc. ecc.) con il piede
E Zio Monaco va in prigione).
Non so' se poi uno diventa anticlericale a causa della tradizione popolare, ma tant'è!
Il dialetto è il cassinese (Lazio appenninico, isoglossa proprio sopra tra i dialetti centrali e meridionali), nulla a ke vedere co romanesco ke è una variante (senza grazia e con più acca, oserei dire del fiorentino. E' attestato, quasi identico (sembra), già un migliaio di anni fa: "Sao ke kelle terre, por kelli fini...." (scritto da un Zi' Monaco ladrone, ke spetacciava (scusate se non uso l'italiano) le uova già da allora.
PK
Credo ke il nomadismo sia la forma xfetta di comunicazione x superare ogni sbarramento. Solo ki è straniero ovunque è di casa ovunque. O il contrario.
Insomma, abbiamo una vita sola (dr. Frankenstein permettendo), non sprekiamola nella staticità.