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Possessione - Antonia S. Byatt
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Possessione - Antonia S. Byatt
Sto leggendo questo libro e mi sembra strano che non ci sia un thread aperto...
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Stai per cominciare a leggere un nuovo romanzo [...]. Rilassati. Raccogliti. Allontana da te ogni altro pensiero. Lascia che il mondo che ti circonda sfumi nell'indistinto...(Italo Calvino)
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Re: Possessione - Antonia S. Byatt
Il mio commento sarebbe un po' lungo, circa 150 pagine (se ricordo bene
), e poi ho talmente rotto le p***e a tutti con questo romanzo che forse è il caso che non aggiunga altro...
Aspetto comunque con ansia la tua di recensione!
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Re: Possessione - Antonia S. Byatt
L'ho letto per un esame ma è stata una piacevole lettura, per quanto "obbligata"
Ho cercato di nascondere quanto possibile col tasto spoiler
Non è facile recensire questo romanzo, bello ma estremamente variegato e composito, l'ho letteralmente divorato in molte parti mentre altrove ho faticato a tener viva l'attenzione. E' un'opera estremamente eterogenea che spazia dalla narrazione vera e propria alla citazione di lettere, pagine di diario, poesie, fiabe, caratteristica che a mio parere risulta molto azzeccata soprattutto quando permette di scoprire
Non è facile recensire questo romanzo, bello ma estremamente variegato e composito, l'ho letteralmente divorato in molte parti mentre altrove ho faticato a tener viva l'attenzione. E' un'opera estremamente eterogenea che spazia dalla narrazione vera e propria alla citazione di lettere, pagine di diario, poesie, fiabe, caratteristica che a mio parere risulta molto azzeccata soprattutto quando permette di scoprire
Ammetto che alla fine del romanzo leggevo come una forsennata per arrivare alla scopertaHere be spoilersnuovi sviluppi sull'amore tra R.H. Ash e Christabel.
L'amore descritto in questo romanzo è un'esperienza totalizzante (di qui il titolo, "Possessione") che però non ha necessariamente un happy end, tutt'altro,Here be spoilersdella sorte del figlio (anzi, figlia) dei due poeti, non vedevo l'ora di sapereA tal proposito, devo dire che l'ultimo capitolo dopo il 28°, denominato "Post scriptum", è di una tenerezza incredibile, mi sono quasi commossa al pensiero di questo incontro padre-figlia (Randolph come avrà scoperto? Chissà...) ignoto a Christabel.
Bellissime le scene d'amore che hanno per protagonisti Randolph e Christabel, molto intense ma di una dolcezza infinita (penso ad esempio al racconto della prima notte d'amore insieme), sottolineate tra l'altro dalla scrittura eccellente della Byatt.
Molto originale l'idea del giallo basato su due poeti vittoriani fittizi, dei quali la Byatt s'inventa vita, opere, ecc..., anche se forse qualche decina di pagine in meno non avrebbe guastato. Molto originale anche l'idea di fondo giocata sulla possessione, un desiderio trasversale che può coinvolgere l'amore (di qui l'importanza attribuita alla componente fisica) ma anche l'intelletto, vedi la frenesia di sapere che accomuna Roland e Maud.Here be spoilerse a prescindere dalla relazione extraconiugale tra i due poeti ho trovato molto triste la scoperta della vera natura del legame tra Randolph ed Ellen, un amore-sudditanza da parte di una moglie dalla sessualità mutilata che trasforma un matrimonio "bianco" in una vera e propria sudditanza verso il marito, destinata a durare fino alla morte del poeta.
Re: Possessione - Antonia S. Byatt
Tutti questi spoiler mi hanno messo una curiosità!!!! 
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Re: Possessione - Antonia S. Byatt
All'università ho studiato questa autrice per un esame. Ci erano stati dati dei brani in fotocopia: praticamente l'inizio e la fine del romanzo. Odio conoscere un'opera in questo modo, ma purtroppo in queste situazioni non c'è mai tempo di leggersi romanzi integrali oltre quelli già assegnati dal docente, e così...
Francamente però, nel caso specifico, non mi sono dispiaciuta più di tanto... Quel poco che ho letto non mi è piaciuto.
Ma forse è proprio perché ne ho letto troppo poco.
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Re: Possessione - Antonia S. Byatt
Chissà, magari è proprio per quelloInahole ha scritto:Ma forse è proprio perché ne ho letto troppo poco.
Certo che presentare un romanzo agli studenti con l'inizio e la fine è un po' strano... almeno qualcosina di più "centrale" ci vorrebbe! E poi, diamine, se uno sa già il finale prima ancora di leggersi il libro...
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Re: Possessione - Antonia S. Byatt
Ma come si fa a rovinare un testo così?? Che docente del piffero...Inahole ha scritto:All'università ho studiato questa autrice per un esame. Ci erano stati dati dei brani in fotocopia: praticamente l'inizio e la fine del romanzo. Odio conoscere un'opera in questo modo, ma purtroppo in queste situazioni non c'è mai tempo di leggersi romanzi integrali oltre quelli già assegnati dal docente, e così...![]()
Francamente però, nel caso specifico, non mi sono dispiaciuta più di tanto... Quel poco che ho letto non mi è piaciuto.Ma forse è proprio perché ne ho letto troppo poco.
Il finale è splendido ma regala un'emozione particolare solo se si è letto tutto il romanzo ovviamente...
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Re: Possessione - Antonia S. Byatt
Concordo con Tilly, espertissima in materiatilly77 ha scritto:Il finale è splendido ma regala un'emozione particolare solo se si è letto tutto il romanzo ovviamente...
Re: Possessione - Antonia S. Byatt
Eh, purtroppo negli esami di letteratura fanno spesso preparare degli estratti (più alcuni libri interi, ovviamente). 
Re: Possessione - Antonia S. Byatt
Recensione in progress: sono a pag. 546/608. Stasera lo finisco (non vedo l'ora)
Auff...Ho fatto fatica a superare la prima parte, ma quando ho smesso di considerare il carteggio come un di più (scusate, mi piaceva molto la parte riguardante Roland) mi sono fatta prendere dalla storia dei due poeti (ingenuamente pensavo che fossero realmente esistiti, almeno uno)...Il libro prende quota (ma non ho letto il Ragnarok) e il coinvolgimento emotivo è stato tale da (arrivata a pag. 366) farmi sognare qualcosa relativo al libro (con l'odioso Fergus).
Mi è piaciuto tantissimo il modo di procedere della storia, ricavando elementi dal passato, dal presente, dai personaggi secondari (molto caratteristici e vividi),
Spero non mi deluda sul finale...Grazie a Tilly intanto per avermi convinto a leggerlo prima di mandarlo avanti.
EDIT finito ieri sera:
commento finale: bello, bello!
Auff...Ho fatto fatica a superare la prima parte, ma quando ho smesso di considerare il carteggio come un di più (scusate, mi piaceva molto la parte riguardante Roland) mi sono fatta prendere dalla storia dei due poeti (ingenuamente pensavo che fossero realmente esistiti, almeno uno)...Il libro prende quota (ma non ho letto il Ragnarok) e il coinvolgimento emotivo è stato tale da (arrivata a pag. 366) farmi sognare qualcosa relativo al libro (con l'odioso Fergus).
Mi è piaciuto tantissimo il modo di procedere della storia, ricavando elementi dal passato, dal presente, dai personaggi secondari (molto caratteristici e vividi),
man mano che ci si avvicina alla fine il romanzo prende sempre più velocità...Stasera sono arrivata alla pagina 546 ed ho dovuto chiudere perché ero arrivata in stazione (questi giorni di treno mi hanno permesso di leggere tantissimo), ma avevo il batticuore da quanto ero emozionata...Here be spoilersLa parte di "esilio" di Christabel è veramente tristissima
Questa A.S.B. è un genio, se penso a tutto quello che ha messo nel libro...Ho l'impressione che rileggendolo apprezzerei di più certe parti, ora.Here be spoilersscoprire che Ellen non è la vittima che sembrava, chiedersi se aprirà la lettera o no...
Spero non mi deluda sul finale...Grazie a Tilly intanto per avermi convinto a leggerlo prima di mandarlo avanti.
EDIT finito ieri sera:
commento finale: bello, bello!
Un libro assolutamente da rileggere!Here be spoilerse che dire dell'epilogo EDIT2 anzi Postscriptum? Ho pianto e sono tornata indietro a leggere le ultime parole di Ash sul letto di morte
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Re: Possessione - Antonia S. Byatt
Mi avete messo una curiosità esagerata...... dovrò comprarmelo! 
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Re: Possessione - Antonia S. Byatt
Se non hai fretta...Il ring ripartirà sabato...Falbalà ha scritto:Mi avete messo una curiosità esagerata...... dovrò comprarmelo!
Io però penso me ne procurerò una copia, magari all'usato, da rileggere con calma tra un annetto...
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Re: Possessione - Antonia S. Byatt
Falbalà fammi sapere se vuoi essere aggiunta al ring! 
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Re: Possessione - Antonia S. Byatt
Troppo tardi
già fatto l'acquisto
Vi farò sapere!
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Re: Possessione - Antonia S. Byatt
Mi fa comunque piacere!!
Così come mi rende felice la partecipazione con cui ha letto e recensito Aly!! (anch'io piango sempre sul finale...)
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Re: Possessione - Antonia S. Byatt
La discontinuità è, secondo me, la nota dominante di questo romanzo: interessa la dimensione temporale, i diversi registri narrativi, le diverse forme espressive, il concentrarsi dell’azione e dell’attenzione attorno a ciascuno dei molti personaggi che lo popolano.
E ciò non è, a priori, un dato negativo: perché una lettura discontinua può essere anche più interessante di una lettura che si svolge in modo lineare e costante, se c’è alla base una solida struttura di trama in cui prima o dopo tutto torna ad incasellarsi. E in questo libro c’è.
Eppure, secondo i miei gusti ci sono punti in cui l’autrice non ha saputo dosare questo intricato complesso di componenti, con il risultato che ho provato a tratti sensazioni di pesantezza e perfino di noia o di fastidio. Transitorie, brevi, ma ci sono state. Peccato, perché nei passi in cui la passione è più forte, la lettura è molto coinvolgente, fino al punto della commozione: sembra quasi, però, di doverseli meritare questi momenti di empatia, ottenendoli dopo un percorso a ostacoli talvolta faticoso. Forse la maggior parte della responsabilità di ciò sta nell’impressione che l’autrice abbia calcato un po’ troppo la mano: i brani dei poemi vittoriani, le lettere, i passi dei saggi di critica letteraria riportati dimostrano indubbiamente la sua capacità a calarsi in atmosfere e stili diversi………ma lo avrebbero dimostrato ugualmente anche se fossero stati presenti nel romanzo in minor misura: alla lunga, dopo l’iniziale apprezzamento di tale sua duttilità, ho trovato pesanti e ridondanti i brani riportati, e mi è sembrato che non tutti fossero strettamente necessari per la struttura e la trama. E’ vero che nel complesso l’impegno che questo romanzo richiede al lettore viene premiato da pagine bellissime, ma……………..era proprio necessario disseminare il percorso di pagine in cui si richiedono al lettore conoscenze specifiche di filologia, di storia e critica letteraria, di psicanalisi ?
In altri termini: si tratta di una storia ricca di contrasti, di tormenti, di rivalità, di segreti che si scoprono poco per volta……….ma talvolta lo stacco che i passi citati impongono alla lettura ha avuto ai miei occhi l’effetto di stemperare la tensione fino a lì creata, invece di accrescerla. E l’ho interpretato come uno sfoggio compiaciuto di capacità, erudizione e cultura, avulso dalla storia (ecco: l’ho detto, dopo averci girato intorno per un po’ !). Paradossalmente, quando avverto questa sensazione di fronte ad una lettura che non mi prende molto mi sento meno infastidita di quanto non accada invece (come in questo caso) quando leggo pagine memorabili di poesia, di sentimenti struggenti (ma non sdolcinati), di moti dell’animo che portano a decisioni difficili adottate con forza e coraggio……….e devo però distillarle in mezzo a pagine sulla cui utilità ancora mi interrogo, disseminate di citazioni colte ed enigmatiche, di immagini simboliche, mitologiche e oniriche: sinceramente sono convinta di averne decrittate solo una parte ( e mi resta l’idea di essermi pure persa qualcosa di interessante e importante ).
Tra i messaggi più o meno nascosti, quello che è balzato con più forza ai miei occhi è stato quello attinente alla sfera metaletteraria: e mi sono piaciute molto le riflessioni sul valore della scrittura, per chi scrive e per chi legge, sui legami che si possono creare grazie a questa arte che è capace di avvicinare persone con sensibilità affini, sia in momenti storici “difficili”, soprattutto per quanto riguarda l’emancipazione delle donne, sia in una dimensione ultratemporale, come quella che avvicina scrittori, studiosi e semplici lettori separati da decenni o secoli.
E mi è piaciuta molto l’analisi delle varie forme (e delle varie motivazioni che ad esse sottendono) di ossessione a cui sentimenti più o meno nobili possono portare: dall’amore che nasce da un carteggio letterario trasformandosi poi in una passione che contrasta con le convenzioni sociali, alla bramosia di possesso dei beni materiali assurti ad oggetto perfino di feticismo necrofilo, passando attraverso un difficile legame di amore saffico, una altrettanto difficile rapporto matrimoniale privo di sessualità, una “gara” accademica a chi per primo scopre/si impossessa/pubblica documenti capaci di gettare nuova luce sullo stato delle conoscenze riguardo a due poeti.
Arguta la satira nei confronti delle rivalità accademiche, mosse più da ragioni di prestigio personale e di avidità che da finalità culturali e di ricerca; approfondita la costruzione dei diversi stati d’animo che muovono i personaggi (Roland mi è apparso piuttosto scialbo fin dall’inizio: ma perché credo che così dovesse essere il personaggio, e non perché l’autrice non sia riuscita a dargli consistenza); davvero belle anche le descrizioni ambientali (soprattutto le scogliere: sembrava di poterle toccare !); sorprendente la scelta di “regalare” solo al lettore (e non ai diversi “investigatori letterari”) il disvelarsi dell’epilogo (di una delicatezza struggente a livelli altissimi !)…………..ma tutto ciò non mi fa dimenticare la pesantezza a tratti di questa lettura, né l’impressione di una certa forzatura nel voler istituire un parallelismo tra la storia d’amore tra i due poeti vittoriani e la storia d’amore tra i due ricercatori dei nostri tempi: tanto emozionante e appassionata la prima, quanto tiepida e mai evolutasi in qualcosa di importante o almeno di concreto la seconda.
Infine, ma da un punto di vista estraneo al romanzo, e solo come riflessione scaturita da questa lettura: mi sono più volte interrogata sulla liceità, o forse meglio, sul buon gusto dell’accanirsi a cercare, leggere, interpretare scritti come i diari e le lettere più personali, afferenti cioè solo alla dimensione intima e privata della persona, e non alla dimensione pubblica e di rilevanza culturale del poeta o delle persone a lui/lei vicine. E’ molto difficile stabilire il confine prima del quale ciò si può giustificare in nome dell’approfondimento della poetica e di una migliore interpretazione delle opere, e oltre il quale invece diventa voyeurismo fine a se stesso……ma quando le motivazioni non sono del tutto genuine e nobili direi che si dovrebbe decisamente propendere per giudicarlo un abuso, anche a distanza di decenni o secoli.
E ciò non è, a priori, un dato negativo: perché una lettura discontinua può essere anche più interessante di una lettura che si svolge in modo lineare e costante, se c’è alla base una solida struttura di trama in cui prima o dopo tutto torna ad incasellarsi. E in questo libro c’è.
Eppure, secondo i miei gusti ci sono punti in cui l’autrice non ha saputo dosare questo intricato complesso di componenti, con il risultato che ho provato a tratti sensazioni di pesantezza e perfino di noia o di fastidio. Transitorie, brevi, ma ci sono state. Peccato, perché nei passi in cui la passione è più forte, la lettura è molto coinvolgente, fino al punto della commozione: sembra quasi, però, di doverseli meritare questi momenti di empatia, ottenendoli dopo un percorso a ostacoli talvolta faticoso. Forse la maggior parte della responsabilità di ciò sta nell’impressione che l’autrice abbia calcato un po’ troppo la mano: i brani dei poemi vittoriani, le lettere, i passi dei saggi di critica letteraria riportati dimostrano indubbiamente la sua capacità a calarsi in atmosfere e stili diversi………ma lo avrebbero dimostrato ugualmente anche se fossero stati presenti nel romanzo in minor misura: alla lunga, dopo l’iniziale apprezzamento di tale sua duttilità, ho trovato pesanti e ridondanti i brani riportati, e mi è sembrato che non tutti fossero strettamente necessari per la struttura e la trama. E’ vero che nel complesso l’impegno che questo romanzo richiede al lettore viene premiato da pagine bellissime, ma……………..era proprio necessario disseminare il percorso di pagine in cui si richiedono al lettore conoscenze specifiche di filologia, di storia e critica letteraria, di psicanalisi ?
In altri termini: si tratta di una storia ricca di contrasti, di tormenti, di rivalità, di segreti che si scoprono poco per volta……….ma talvolta lo stacco che i passi citati impongono alla lettura ha avuto ai miei occhi l’effetto di stemperare la tensione fino a lì creata, invece di accrescerla. E l’ho interpretato come uno sfoggio compiaciuto di capacità, erudizione e cultura, avulso dalla storia (ecco: l’ho detto, dopo averci girato intorno per un po’ !). Paradossalmente, quando avverto questa sensazione di fronte ad una lettura che non mi prende molto mi sento meno infastidita di quanto non accada invece (come in questo caso) quando leggo pagine memorabili di poesia, di sentimenti struggenti (ma non sdolcinati), di moti dell’animo che portano a decisioni difficili adottate con forza e coraggio……….e devo però distillarle in mezzo a pagine sulla cui utilità ancora mi interrogo, disseminate di citazioni colte ed enigmatiche, di immagini simboliche, mitologiche e oniriche: sinceramente sono convinta di averne decrittate solo una parte ( e mi resta l’idea di essermi pure persa qualcosa di interessante e importante ).
Tra i messaggi più o meno nascosti, quello che è balzato con più forza ai miei occhi è stato quello attinente alla sfera metaletteraria: e mi sono piaciute molto le riflessioni sul valore della scrittura, per chi scrive e per chi legge, sui legami che si possono creare grazie a questa arte che è capace di avvicinare persone con sensibilità affini, sia in momenti storici “difficili”, soprattutto per quanto riguarda l’emancipazione delle donne, sia in una dimensione ultratemporale, come quella che avvicina scrittori, studiosi e semplici lettori separati da decenni o secoli.
E mi è piaciuta molto l’analisi delle varie forme (e delle varie motivazioni che ad esse sottendono) di ossessione a cui sentimenti più o meno nobili possono portare: dall’amore che nasce da un carteggio letterario trasformandosi poi in una passione che contrasta con le convenzioni sociali, alla bramosia di possesso dei beni materiali assurti ad oggetto perfino di feticismo necrofilo, passando attraverso un difficile legame di amore saffico, una altrettanto difficile rapporto matrimoniale privo di sessualità, una “gara” accademica a chi per primo scopre/si impossessa/pubblica documenti capaci di gettare nuova luce sullo stato delle conoscenze riguardo a due poeti.
Arguta la satira nei confronti delle rivalità accademiche, mosse più da ragioni di prestigio personale e di avidità che da finalità culturali e di ricerca; approfondita la costruzione dei diversi stati d’animo che muovono i personaggi (Roland mi è apparso piuttosto scialbo fin dall’inizio: ma perché credo che così dovesse essere il personaggio, e non perché l’autrice non sia riuscita a dargli consistenza); davvero belle anche le descrizioni ambientali (soprattutto le scogliere: sembrava di poterle toccare !); sorprendente la scelta di “regalare” solo al lettore (e non ai diversi “investigatori letterari”) il disvelarsi dell’epilogo (di una delicatezza struggente a livelli altissimi !)…………..ma tutto ciò non mi fa dimenticare la pesantezza a tratti di questa lettura, né l’impressione di una certa forzatura nel voler istituire un parallelismo tra la storia d’amore tra i due poeti vittoriani e la storia d’amore tra i due ricercatori dei nostri tempi: tanto emozionante e appassionata la prima, quanto tiepida e mai evolutasi in qualcosa di importante o almeno di concreto la seconda.
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Re: Possessione - Antonia S. Byatt
mi vergogno a dirlo, ma questo è uno dei pochi libri che ho comprato con tanto entusiamo e ho dato via dopo un centinaio di pagine lette....
Mi sono sempre chiesta se i miei neuroni si fossero abbrutiti così tanto a causa del lavoro da non permettermi più di godere di un classico. Mi riconsola un po' il fatto che non tutti lo hanno eletto a loro libro da scaffale d'oro
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Re: Possessione - Antonia S. Byatt
Pensa invece che quando l'ho finito io sono stata intere settimane senza leggere nulla, incapace di scegliere qualcosa da leggere perché Possessione mi era sembrato talmente bello che qualsiasi cosa avrei letto dopo mi avrebbe fatto schifo.bibbi ha scritto:mi vergogno a dirlo, ma questo è uno dei pochi libri che ho comprato con tanto entusiamo e ho dato via dopo un centinaio di pagine lette....Mi sono sempre chiesta se i miei neuroni si fossero abbrutiti così tanto a causa del lavoro da non permettermi più di godere di un classico. Mi riconsola un po' il fatto che non tutti lo hanno eletto a loro libro da scaffale d'oro
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Re: Possessione - Antonia S. Byatt
Sto rileggendo Possessione, stavolta però in lingua originale e dopo aver visto anche il film (bello, seppur distante dal romanzo).

Re: Possessione - Antonia S. Byatt
Per la richiesta di Martina sull'ultimo libro di A.S.Byatt (The children's book) è stato creato un nuovo thread QUI
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