matrimoni gay

Se volete parlare seriamente di qualcosa che non è presente in nessuna delle altre aree e/o volete dare un annuncio generale a tutti per una cosa importante, questa è l'area appropriata.

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zazie
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Messaggio da zazie »

potrebbe sentirsi diverso dagli altri, potrebbe essere deriso, potrebbe veinire emarginato ed incotrare molte più difficoltà
Curioso. Io mi sono sentita allo stesso modo e sai perché? La mia era l'unica famiglia comu del quartiere :wink:
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Emily81
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Messaggio da Emily81 »

D'accordissimo zazie! Io ho solo detto che alle difficoltà che già potrebbe avere un bambino figlio di una coppia etero (e ne ha tantissimi per i motivi più disparati, lo so) si sommerebbero altre grosse difficoltà, non di poco conto. :wink:
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shandy
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Messaggio da shandy »

Mah, in realtà credo che tutto stia all'intelligenza dei genitori, di qualunque sesso essi siano, e alla loro capacità di "spiegare"...
Qui in Belgio la discussione sulle adozioni è molto vivace e presente sui media, dal momento che i matrimoni omosessuali sono permessi già da tempo.
Qualche mese fa ascoltavo un programma alla radio e una psicologa che ha fatto una ricerca su non ricordo quante coppie (omo e eterosessuali) e quanti bambini, diceva che quello che ha riscontrato è che i problemi dei bambini che crescono con una coppia di genitori omosessuali sono gli stessi, assolutamente gli stessi, dei figli di coppie eterosessuali.
E quando i genitori riescono a spiegare che anche la loro è una famiglia, i bambini non hanno nemmeno grossi problemi a parlare con gli amichetti delle loro due mamme o dei loro due papà...
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Emily81
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Messaggio da Emily81 »

Ma il problema secondo me non è l'intelligenza o meno dei genitori! Ho già spiegato che per me un gay potrebbe fare da mamma molto meglio di mille donne! Il problema sono gli altri, quelli che con la famiglia non c'entrano nulla! La mentalità vigente è ancora troppo ancorata a certi valori del passato, che per quanto riconosco siano ormai superati, ingiusti e assurdi, sono assai difficili da sradicare. E io penso che per quanto un bambino possa essere felice all'interno della sua famiglia, l'influenza dell'ambiente esterno è grandissima.
una psicologa che ha fatto una ricerca su non ricordo quante coppie (omo e eterosessuali) e quanti bambini, diceva che quello che ha riscontrato è che i problemi dei bambini che crescono con una coppia di genitori omosessuali sono gli stessi, assolutamente gli stessi, dei figli di coppie eterosessuali.
me lo auguro e, se davvero fosse cosi ovunque, sarei felicissima. Per cui io dico, un passo alla volta. Iniziamo con il riconoscimeto dei diritti che riguardano la coppia e la sua tutela e poi quando saranno maturi i tempi si potrà pensare anche alla possibilità di crescere dei figli da parte di queste coppie.
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akela
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Messaggio da akela »

Assumiamo che io sia gay, e mi stata stata appena riconosciuta la possibilità di unirmi con la persona che amo con un patto (il matrimonio) del tutto equiparabile a quello fra eterosessuali. Io e il mio compagno siamo una famiglia.
Non ci è stato però riconosciuto il diritto inalienabile per ogni famiglia, per ogni coppia sposata e con la fedina penale pulita, ad allevare figli.

Beh, io corro dal giudice a protestare! :)

Mi ripeto: non è un caso che il legislatore spagnolo abbia concesso nello stesso momento sia il diritto al matrimonio, sia il diritto all'adozione. ;)
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ilmagodilussino
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Messaggio da ilmagodilussino »

io pago le tasse in questo cavolo di paese e PRETENDO, quando sarà il momento, di poter sposare akela; in chiesa e in bianco! e VOGLIO poter adottare pelo!
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Emily81
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Messaggio da Emily81 »

Io sarei favorevole alla posiibilità di allevare figli da parte delle coppie gay, se questo non avesse dei risvolti negativi per i figli, risvolti negativi che provengono dall'esterno, da tanta, troppa gente che (putroppo esiste) finirebbe per additare non solo la coppia, ma anche il bambino. Ritengo che ora i tempi non siano ancora maturi e in questo modo chi ci rimetterebbe sarebbero proprio i bambini. Ecco perchè dico che sia meglio fare una cosa alla volta.
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Frine
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Messaggio da Frine »

finirebbe per additare non solo la coppia, ma anche il bambino.
ma sai, questo succedeva anche per le coppie divorziate, quando divorziare era uno scandalo, e i figli di tali coppie venivano additati come "poverini" "come faranno a venire su bene" ecc. ecc.
E fino a mica tanto tempo fa, visto che quelle carampane delle mie zie, non più di otto/nove anni fa mi trattavano come se fossi l' orfanella del convento, si coprivano la bocca e scuotevano la testa quando mi incontravano. E mica ero un' infante, ché andavo già al liceo.
Poi una cosa diventa comune (con questo non sto mica dicendo che il divorzio sia una bellezza, eh), piano piano la si accetta. E chi è bigotto resta bigotto. E chi ha gli occhi per vedere si accorge di come la normalità è più facile da raggiungere di quanto si pensi, di come sorga naturalmente, spontaneamente.

Poche idee ma ben confuse, eh?
Se incontri un angelo, non avrai pace ma febbre. (Stefano Benni)

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Emily81
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Messaggio da Emily81 »

D'accordo anche con te Frine, ma rimango dell'idea che se un bambino figlio di genitori divorziati poteva (o può ancora) avere quest problemi, un figlio di coppie gay oltre ad essere additato come "poverino, come farà a crescere bene" dovrà fare i conti anche con altre cose del tipo "non voglio che mio figlio giochi con quel bambino, perchè chissà che idee avrà in testa", o ancora "mio figlio a casa dei gay non ci va, perchè quello è un ambiente malsano".
Ripeto, ai problemi che già incontra un bambino figlio di coppie etero se ne aggiungerebbero degli altri e molto pesanti. Quando si ha di fronte una "sessualità diversa" la gente ha molta più paura, ha una vera fobia che non quando si ha a che fare con un uomo e una donna che si separano.
In sostanza stiamo dicendo le stesse cose, solo che io ci andrei un po' più cauta e aspetterei un po' di tempo!!! Il tempo necessario perchè la gente accetti prima questa novità e poi sia ben disposta ad accogliere anche tutto il resto. :D
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campalla
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Messaggio da campalla »

"non voglio che mio figlio giochi con quel bambino, perchè chissà che idee avrà in testa"
So bene di che parli: la mia infanzia è stata così, perché io ero l'unica bambina della mia scuola che quando entrava in classe il prevassùn di turno per l'ora di religione usciva; ero l'unica a non andare a catechismo, ero l'unica a non fare comunione, cresima e sacramenti vari. Ero l'unica cui la maestra vomitava in faccia, davanti a tutta la classe e a volte anche a volte davanti ai genitori della classe, tutto il suo disprezzo perché "sei figlia di miscredenti". Ero anche l'unica i cui genitori venissero convocati un giorno sì e l'altro pure a scuola per discutere della mia educazione.
E le reazioni degli altri genitori beh, erano proprio quelle che dici tu.

Salvo che poi i miei amici non erano idioti come i loro genitori, e con me ci giocavano lo stesso. Venivano pure a casa mia, ma di nascosto.

E certo, non è stata una passeggiata, ma ti posso dire che son cresciuta bene, contenta, e con la testa piena di ideali e principi. E ai miei direi di essere così cento volte, di non cambiare una virgola. Perché qualcuno ci vuole, che inizi, che inizi a far capire alla gente che diversità non è male, che una famiglia esiste ed è felice se e solo se c'è amore, confronto, sostegno, assistenza. E il resto, scusate tanto, son solo sovrastrutture.
"La mia fede è qualsiasi cosa mi faccia sentire bene riguardo all'essere vivo" (Tom Robbins, Feroci invalidi di ritorno dai paesi caldi)
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akela
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Messaggio da akela »

Concordo su un fatto: non bisogna avere paura di educare i bambini, tramandando quei valori che si ritengono giusti. Usando il buon senso qualche volta occorre "rischiare". Se un qualche millennio fa un manipolo di uomini non avesse avuto il coraggio di educare anche i propri piccoli ad un modo di vivere diverso da quello dominante, il cristianesimo non sarebbe mai cresciuto e la Parola di Dio non avrebbe mai attraversato la storia. ;) :)
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vanya
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Messaggio da vanya »

la mia infanzia è stata così, perché io ero l'unica bambina della mia scuola che quando entrava in classe il prevassùn di turno per l'ora di religione usciva; ero l'unica a non andare a catechismo, ero l'unica a non fare comunione, cresima e sacramenti vari. Ero l'unica cui la maestra vomitava in faccia, davanti a tutta la classe e a volte anche a volte davanti ai genitori della classe, tutto il suo disprezzo perché "sei figlia di miscredenti".
sembra incredibile, ma anche in italia qualcosa è cambiato :D mio figlio, non fa religione, non va a catechismo e non farà la prima Comunione ( ah, e io e suo padre non siamo neanche sposati!). tutto questo in un paese piccolo, bigotto, oscurantista per moltissime cose e dove praticamente tutto ruota intorno all'attività della parrocchia. nonostante questo non subisce nessuna sorta di discriminazione o differenza da parte di bambini, genitori e insegnanti. aggiungo che da quello che mi dice secondo me lui, Amin, Mohammed e Alexander (cristiano ortodosso) vengono guardati con un po' di invidia quando due volte a settimana escono di classe e vanno con la loro maestra a leggere Pinocchio :wink:

come figlia di genitori separati, posso portare un'esperienza identica. mai avuto un problema, mai vista come diversa. anzi, per me ragazzina anticonformista era quasi un segno di distinzione dire che i miei erano separati :lol: ma la Milano degli anni '70 non era male in questo senso. poi beh, negli anni '80, la condizione era talmente condivisa che segno di distinzione era dire di essere figli di coppie felicemente insieme :P

nonostante questo non riesco a prendere una posizione definitiva sulla possibilità delle coppie gay di adottare bambini, non so, non sono sicura che i presupposti siano sufficenti. forse perchè anche qui ho un'esperienza vicino a me e questa invece non è troppo positiva: lei sposata con due bambine che dopo la separazione va a vivere con la sua nuova compagna. la figlia minore che a 13 anni è tutto uno sfoggio di reggicalze, biancheria sexy e approcci molto precoci con i ragazzi; la maggiore che si sposa praticamente in fasce, ha 4 bambini e va a vivere in una rassicurante condizione bucolica dove fa anche il pane in casa. nulla di male nè, ma a io ho sempre pensato che entrambe le ragazze avessero una grande voglia di affermare la loro femminilità. poi per carità, è solo un caso, la mia è psicologia da quattro soldi, e tutto sta all'intelligenza dei genitori, gay o etero che siano. però io qualche dubbio ancora ce l'ho.

scusate la lunghezza :?
Cosa leggerai?
Con che libro affascini il tuo cuore?
E se ti perderai nel labirinto di un amaro autore?
P.C.

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shandy
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Messaggio da shandy »

E intanto oggi la Camera dei deputati belga vota la legge che permetterà alle coppie gay di accedere alle adozioni...
http://www.lesoir.be//rubriques/belgiqu ... 1653.shtml
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Messaggio da beserKer »

e oggi anche in UK è stato dato il via per i matrimoni gay!!!

chissà come sarranno arrabbiati e "preoccupati" quelli di Famiglia Italiana!!!
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verdeacqua
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Messaggio da verdeacqua »

e oggi anche in UK è stato dato il via per i matrimoni gay!!!
ma in Italia quanti millenni si dovrà aspettare?
purtroppo credo che siamo ancora lontani da qualsiasi tipo di legge che riconosca l'unione di coppie omosessuali :(
"...in esso vivevano uomini aridi e oscuri al pari di corde di violino, esseri dai quali si potevano però trarre tutti i valzer, tutte le lacrime, tutti i suoni del mondo." Ilja Ehrenburg

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johnnyfichte
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Messaggio da johnnyfichte »

Non deve più accadere che, attraverso l’istituto della riserva a favore dei legittimari, sia vietato al testatore di lasciare in eredità il proprio patrimonio alla persona con cui ha condiviso l'esistenza
(fonte: La proposta di Grillini su 'Un PACS Avanti')
:think:

Non mi è chiaro perché un individuo non debba comunque poter decidere di derogare a questo istituto. :think:
Lo Stato ritiene i suoi cittadini dei dementi e si erge a nostro tutore ? :think:
E' una clausola a protezione degli sculacciatori ? Siamo davvero un popolo così spietato coi parenti ? :think:

Elton John si sposa. :cheers:

Zazie, non avevo letto il tuo post sul fatto di essere l'unica famiglia komu. A me è capitato di essere quello dell'unica famiglia che era uscita dalle scuole elementari. :think:
Ultima modifica di johnnyfichte il mer dic 21, 2005 1:44 pm, modificato 1 volta in totale.
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Messaggio da liberliber »

beh bisogna guardare chi sono i legittimari: lo Stato garantisce una quota ai figli/coniugi (NON tutto); il punto è invece che tra i legittimari c'è il coniuge ma non il convivente (articoli maschili usati in senso neutro ;) ) e questo è quello che si vuole cambiare.
Ho potuto così incontrare persone e diventarne amico e questo è molto della mia fortuna (deLuca)
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Messaggio da johnnyfichte »

Vedo zia, ma per un individuo omosessuale che non ha i figli - che non può adottare né "fare" - e che non si sposa - per ovvie ragioni - rimangono probabilmente solo gli "ascendenti" tra i legittimari. :think:

Sarebbero i genitori ? :think:

Oggi mi hanno accennato al caso famoso di un famoso stilista italiano defunto e del suo compagno. Mi hanno spiegato che il compagno ha dovuto subito lasciare la casa dopo il funerale dopo anni di fedele condivisione "nella buona e nella cattiva sorte". Qualcuno dispone di riferimenti sull'argomento ? :think:

Non mi tornano i conti: qui parla di una parte riservata agli ascendenti ma il racconto che mi hanno fatto terminava con un "lo hanno lasciato su un marciapiedi". Errata narrazione o l'intrico di norme può condurre a casi particolari più plateali ? :think:

In genere trovo l'argomento dei patti civili appassionante. Qualcuno ha dei riferimenti letterari che potrebbero gettare una luce interessante sul tema per qualche motivo ? :think:
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Messaggio da liberliber »

appunto, se si inserisse tra i legittimari il convivente il problema sarebbe risolto.
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Messaggio da LaVale »

Oggi mi hanno accennato al caso famoso di un famoso stilista italiano defunto e del suo compagno. Mi hanno spiegato che il compagno ha dovuto subito lasciare la casa dopo il funerale dopo anni di fedele condivisione "nella buona e nella cattiva sorte". Qualcuno dispone di riferimenti sull'argomento ?
mi sembra (e parlo da persona che non ha troppa conoscenza delle leggi in materia) che in caso di successione legittima (non c'è testamento) l'eredità vada per 2/3 al coniuge e per 1/3 ai figli, fratelli e "ascendenti" (genitori).
Invece, in caso di successione testamentaria, si può disporre solo di una parte del proprio patrimonio, in presenza di figli - legittimi, naturali o adottivi (o loro discendenti), coniuge o ascendenti (per questi ultimi solo nel caso che il testatore non abbia discendenti).

Quindi se il famoso stilista non aveva fatto testamento, al compagno legalmente non spettava nulla.

Non sono sicura che sia lo stesso famoso stilista che ho in mente io, perchè a me risulta che abbia ereditato quasi tutto la nipote (figlia della sorella), che però non dovrebbe essere legittimaria. :think:

quindi o
1) c'era un testamento in cui non veniva lasciato nulla al compagno
2) la nipote era stata "adottata" dallo stilista
3) era un altro stilista.
La fine di un viaggio è solo l'inizio di un altro. Bisogna vedere quel che non si è visto, vedere di nuovo quel che si è già visto, vedere in primavera quel che si è visto in estate, vedere di giorno quel che si è visto di notte, con il sole dove la prima volta pioveva, la pietra che ha cambiato posto, vedere le messi verdi, il frutto maturo, la pietra che ha cambiato posto, l'ombra che non c'era. Ritornare sui passi già dati, per ripeterli, e per tracciarvi a fianco nuovi cammini (Saramago)
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