se poi il sig. di giuro la pensa diversamente, è semplicemente miope. probabilmente non legge...

Moderatore: lilacwhisper
Ehmm..vorrei sottolineare, dato che mi sa che diverse persone forse non l'hanno capito, che Diario ha GIA' pubblicato la mail di Zazie..è il numero di questa settimana (che come scritto sopra, ho comprato..)agatha-christie ha scritto:Brava Zazie! Spero che pubblicheranno la tua lettera.
NO COMMENT!!!Diario ha scritto:SUL BOOKCROSSING
Gentile redazione, solo due considerazioni, delle molte che mi sarebbero suggerite dalla lettrice Silvia Trevisan.
Danno economico del bookcrossing: del prezzo di copertina, il 95 per cento è destinato a coprire il lavoro di stampatori, cartiere, distributori, promotori, librai, autori, traduttori, redattori, correttori di bozze, magazzinieri, grafici, legatori, ecc. Il residuo 5 per cento arriva all’editore ed è nella grande maggioranza dei casi riservato a coprire le falle degli invenduti, dei resi, degli insuccessi. Certo, allo stato attuale il bookcrossing rappresenta una minaccia trascurabile: ma se si diffondesse nella misura, immagino, auspicata dai suoi fautori, è realistico preoccuparsi per le centinia di migliaia di persone che lavorano in Italia, per l'industria libraria? Quanto all'«oggetto libro»: non l'ho mai considerato un qualcosa da liberare o di cui liberarsi. Riprendo spesso in mano i libri della mia biblioteca per recuperare un dato, una citazione, una pagina: i «buoni» libri non si usano e gettano, il loro uso è continuo, la loro utilità non si esaurisce una volta che li abbiamo letti. Certo, ci sono i «cattivi» libri. Siamo proprio sicuri di fare opera di cultura, se li diffondiamo?
Infine: sì, cortese Silvia Trevisan, l'esistenza delle biblioteche mi è nota. Le ho molto frequentate, da giovane, e ancora oggi mi capita di frequentarle. Sarebbe molto bello se al vostro prossimo meet up voi bookcrossser vi uniste per chiedere ai responsabili statali, regionali, comunali di sviluppare e arricchire le biblioteche esistenti, di crearne di nuove e specializzate, e soprattutto di migliorare il deplorevole servizio di quelle esistenti.
Vittorio Di Giuro